20 Maggio 2023

Il limite della qualità: con x diverso da infinito.

Tiziana Procopio

tempo di lettura: 3 min

Foto di Zlatko Jankovski da Pixabay
C’è chi pensa che per fare qualità, un’azienda debba esigere tanto e mostrare alti i propri standard.

E in parte questo è vero. Esigo tanto, perché so di valere tanto, e mi muovo secondo il mio livello.

Ma come in tutte le cose, il limite da considerare deve essere tangibile, definito, ma soprattutto esserci.

Lim(x=∞)f(x)=

No non parliamo di numeri, semplicemente vogliamo sfruttare concetti teorici, tecnici, per spiegare in maniera pratica cosa succede quando non si considera un “limite”.

Nel quotidiano di un’azienda accadrà spesso l’interazione tra cliente e fornitore. È un rapporto reciproco tra le parti, che fa si che tutto mantenga un equilibrio realistico: tutti giocano le proprie carte, ognuno trae il proprio vantaggio.

Bene.

Tuttavia, nel lungo percorso di questa interazione, succede che talvolta una parte o l’altra (il cliente o il fornitore), spostino l’equilibrio verso il proprio margine di guadagno (a scapito quindi dell’altro in qualche modo, come economia ci insegna). In quel momento il limite applicato dal cliente o fornitore che gioca la sua mano, deve esser calibrata con estrema cura: come detto, trattasi si un equilibrio tra le parti.

Ognuna delle due parti, vuol dire, deve stabilire a intuito e con talento, il proprio limite.

Partendo dal presupposto che Lim(x=∞)f(x)=∞, sapremo che non è opportuno e utile per nessuna delle due parti, che il limite sia quindi infinito (∞): che sia assente.

L’eccesso di zelo.

Abbiamo spiegato crediamo in modo più o meno esplicito cosa intendiamo per assenza di limite. Più che altro considerando quelle che sono le conseguenze di un’assenza di limite, nella gestione dell’equilibrio cliente-fornitore.

Altra importante caratteristica dello stesso equilibrio è la misura della scrupolosità di chi in entrambe le posizioni, si preoccupa di gestire e documentare, ma soprattutto veicolare le informazioni e le caratteristiche del prodotto (acquistato o venduto).

Approfondire un punto critico in un processo di sistema, è scrupolo.

Perseverare su un punto critico in un processo di sistema, è accanimento.

Per dirla meglio.

È lodevole l’azienda che con scrupolo documenta le proprie attività e prodotti, diventa tuttavia esasperante l’azienda che controlla o pretende di poter controllare in ogni minimo dettaglio anche gli input del proprio sistema.

Il giusto metro.

Un cliente accanito sulle richieste documentali, sulle caratteristiche del prodotto, sui questionari di qualità, sulla raccolta informazioni in generale, diventa via via ingestibile: per il proprio sistema produttivo, e per il fornitore che ad esso fa riferimento sempre rispetto all’equilibrio cliente-fornitore di cui sopra.

Non possiamo pensare, da consulenti qualità, e soprattutto da imprenditori che intendono lavorare con qualità, di poter controllare e documentare sempre in maniera rigida e dettagliata tutto ciò che fa parte del sistema produttivo oggetto di ristrutturazione.

Si parte sempre dal presupposto che un’azienda che vuole certificarsi, fare qualità e avere un referente per essa, è un’azienda che si impegna per migliorarsi.

Ingabbiare e soffocare le attività produttive con moli di moduli di procedure, rigidità nelle attività svolte, e attaccamento al “documento”, significa disincentivare l’imprenditore da un progetto di qualità che sia ottimizzante ed efficiente nel proprio ambito.

Che sia dalla parte del cliente, o che sia fornitore.

Il focus.

L’obiettivo è rendere evidenti le fasi del sistema produttivo, nella parte documentale.

Utilizzare gli strumenti opportuni, siano essi convenzionali o innovativi, perché quello stesso sistema possa praticamente metterli in atto e migliorarsi.

La consulenza per la qualità, come la qualità stessa, devono essere semplici, facili e raggiungibili per il cliente-fornitore, senza nulla togliere alla produzione: che è il vero mestiere dell’imprenditore.

Fare qualità significa quindi, valorizzare e migliorare un prodotto, un’azienda, un sistema produttivo.

Sempre porsi un limite.

Per riprendere il limite matematico, quando il x appartiene a N, dove N=R, allora f(x)ϵR.

Guidati, è meglio.


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Tiziana Procopio

Ciao, sono Agronomo e Auditor, mi occupo di gestione aziendale in ambito agroalimentare, ma anche formazione, qualità e sicurezza.

Chiediti cosa sei chiamato a fare, e poi fallo con passione. Guidati, è meglio. 

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