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20 Dicembre 2025
L’incanto e auguri di Natale.
Barbara Nives Bigi
tempo di lettura: 4 min
Ancora un attimo e la famiglia è
radunata in sala pronta a partire. Recupero felpe e golfini per tutti, nel caso
più tardi si faccia freddo. Decidiamo di incamminarci a piedi ma è
immediatamente evidente a tutti che il percorso è troppo lungo per una bimba di
soli due anni, ed il passeggino è ancora imballato in cantina e sarebbe troppo
complicato renderlo utilizzabile ora, per cui mi carico Rosy a cavalcioni sulle
spalle. Fra meccanicamente ripete i miei gesti con Raky, solo per evitare
un’altra crisi di gelosia e non perché nostra figlia non sia in grado di
coprire tutta la strada fino al laghetto di corsa.
Il sole si sta abbassando e ci
permette di godere di una temperatura piacevole.
Il sentiero è circondato dai
campi, per cui i bimbi si distraggono con i canti degli uccelli, le lumache e
le coccinelle che incontriamo.
Cantiamo un po’ in coro, Rosy non
partecipa ma sembra divertirsi ugualmente. Ad un certo punto incrociamo un
altro sentiero e Raky attacca con uno dei suoi racconti paradossali.
<<Mi ricordo quando ero
piccola, di lì col nonno ci andavo… Erano bei tempi quelli!>>
Racconta come una persona che ha
già vissuto una vita intera e non che vi si è appena affacciata!
È un bel percorso da fare, e
nonostante si snodi tra diversi quartieri della prima periferia della città,
sembra ancora di essere in campagna. Arriviamo a destinazione che il sole sta
già dipingendo il cielo di tinte calde e tutto il paesaggio si colora d’arancione,
compresi i nostri volti.
Come ti ho già detto questo è il
momento della giornata che preferisco, e quando il mondo è colorato così, io
godo della vita, e mi pare che nulla potrà mai andare male.
Rachele chiede di scendere dalle
spalle del padre per poter correre col fratello sulla passerella che taglia in
due il lago, e arrivati nel punto giusto estraggono il pane dal sacchetto e
iniziano a sbriciolarlo e a gettarlo. Noi li raggiungiamo appena in tempo, per
vedere la magia delle acque che prendono vita e colore. Ci sono momenti che
gustandomi lo spettacolo ho l’impressione che un arcobaleno si sia sciolto sul
fondale, e non mi stupirebbe veder saltellare tra le frasche del canneto o
sulle foglie delle ninfee ormai chiuse in attesa della notte che avanza,
qualche gnomo birbantello che ha appunto perso la sua pentola d’oro durante lo
sgretolamento dell’arco di luce.
Gabry passa un pezzettone di pane
a Rosy che lo prende con una manina mentre con l’altra si tiene al collo del
papà che nel frattempo mi ha sostituito, per farmi riposare. Lei imita i
fratelli ed alzando il bottino sopra la testa, con un gesto esagerato lo lancia
in acqua senza aver cura di spezzettarlo creando sgomento generale, non tanto
perché i pesci abbiano qualche difficoltà a sbranarselo, ma perché in questo
modo il divertimento finisce prima.
È impressionante come una famiglia
perda velocemente l’abitudine ad avere un bimbo piccolo!
Per un po’ i bimbi continuano ad
alimentare gli abitanti dello stagno, con l’attenzione di passare a Rosy
piccoli pezzetti di pane. Finito il divertimento e vuotato completamente il
sacchetto che ci eravamo portati da casa, scendiamo dalla passerella per
sederci su di una panchina in riva al lago, la serata è fresca, vale la pena
goderne ancora per un po’. Gabry comincia subito a lanciare sassolini in acqua,
mentre io mi appoggio con la schiena a Fra che mi cinge con un braccio mentre
coccolo le bimbe facendo loro delle piccole trecce nei capelli. Raky come al
solito le scuote perché si guastino velocemente ed inizia a giocare col
fratello, mentre Rosy par goderne di più, si sistema tra le mie gambe e perde
completamente interesse per il resto del mondo. Mi stupisce come questa figlia
sconosciuta in realtà, con me in particolare sembra avere molta familiarità.
Anche a noi piaceva da piccole
giocare con i capelli, ricordi? Io quasi mi addormentavo quando
me li accarezzavano, ogni tanto mentre ci perdevamo in chiacchiere me li
gingillavi anche tu. Tu, invece te li giravi tra le dita della mano destra
mentre ti succhiavi il dito di quella sinistra, e visto che io e te siamo
sempre stati tipi originali, non ti ‘tittavi’ il pollice come fan tutti, ma
l’anulare su un lato. Ricordo bene vero?
Nell'augurare
a tutti i miei lettori feste serene e ricche di PACE, aggiungo poche righe sui
miei lavori.
Spero
in questi mesi di essere riuscita a trasmettervi buoni sentimenti e speranza,
che è ciò spero vi regali la lettura dei mie due libri.
Per
chi è interessato:
Compagna di Viaggio - Sensoinverso Edizioni reperibile sul sito
della casa editrice e su le maggiori librerie on line.
Un
percorso di guarigione dalle crisi di panico di cui soffre Valeria la
protagonista.
L'incanto - Badiglione Editore reperibile sul sito della
casa editrice.
Un
viaggio nell'universo femminile, nella maternità, nell'amicizia e nella
sorellanza ma soprattutto nell'affido famigliare, grazie alla piccola Rosy e
alla sua nuova famiglia.
Ciao! Mi chiamo Barbara e sono una scrittrice. Lavoro come impiegata ma continuo a coltivare le mie passioni: lettura, fotografia, ricamo, lavorazione del feltro, pittura, lavorazione della creta e scrittura.
La vita può anche provare a fregarti, ma tu non ti arrendere mai.