6 Settembre 2025

Più che scegliere si tratta di essere scelti.

Barbara Nives Bigi

tempo di lettura: 6 min

Foto di Annie Spratt su Unsplash
Parto dalla fine, ma penso che sia utile a chi si avvicina al mondo dell'editoria, a chi scrive per pubblicare conoscere la fine del percorso.

Naturalmente vi parlo della mia esperienza, per cui il mio è un punto di vista soggettivo, ma spero possa esservi ugualmente utile.

Sono al corrente che esistono social dove lanciare i propri racconti sperando di essere notati, dove alcune persone in breve tempo sono passate dall'essere perfette sconosciute all'essere nelle vetrine delle maggiori librerie. È una cosa meravigliosa, dico sul serio, hanno tutta la mia stima. 

Poi ci sono tutti gli altri.

Probabilmente il mio articolo è rivolto a quegli autori esordienti (e guardate che questo non definisce la vostra età anagrafica) che amano carta e penna. Ottimi sognatori, persone fedeli alle proprie aspirazioni e che ancora non si possono definire scrittori solo per un ritardo ... per uno scherzo del destino che non ha ancora srotolato il tappeto rosso del successo. Mi rivolgo a quelle persone che prima di leggere un libro lo annusano godendo del profumo della carta stampata, a quelli che si perdono per giornate intere all'interno di una libreria o di una biblioteca, a quelli che per scrivere oltre a carta e penna hanno bisogno di una buona tisana o di un bel paesaggio tranquillo, indifferente è che serva lo sciabordio delle onde del mare, la brezza leggera che si leva da un lago o il profumo di pino e di erbe selvatiche ai margini di un bosco.

Questo articolo è per voi che avete un sogno nel cassetto, molte cose da dire e il dono di saperle esprimere in modo coinvolgente e piacevole.

So di colleghi che hanno deciso di auto pubblicarsi, è un'ottima via per cominciare e non è detto che in un futuro non decida di percorrerla anch'io, ma per i miei primi libri ho deciso di procedere alla vecchia maniera cercando una casa editrice. Vi garantisco che non è più semplice però desideravo farmi seguire da qualcuno di esperto perché mi dava modo di imparare qualcosa in più sull'editoria.

Inoltre, non volevo produrre e-book anche se so che hanno un buon mercato. Ad essere onesta, in passato, ne ho scritto uno a due mani con Sebastiano Arena "Colore e Energia" ( se vi interessa lo potete trovare a questo link: https://www.erbasacra.com/it/ebook/benessere-naturale/colore-e-energia.html).

Non scrivo per diventare famosa ma perché mi piace farlo però sarei ipocrita se affermassi di non voler arrivare al cuore del maggior numero di persone possibili.

Per i miei libri ho proceduto così: ho scritto, corretto, ricorretto, modificato e solo alla fine mi sono messa a cercare una casa editrice. Sappiate che scrivere il libro è la parte più semplice. Pubblicarlo e diffonderlo diventa un filino più complesso.

Sinceramente all'inizio non sapevo come fare, così ho digitato 'Case editrici' su Google. Non conoscevo nessuno che potesse darmi qualche dritta e non ero nell'ambiente.

Mi sono informata un pò e ho deciso per i miei due libri di fare esperienze molto diverse, d'altronde da perfetta neofita volevo imparare il più possibile.

Vi informo che quando iniziate a proporre il vostro libro alle case editrici dovete essere pronti a raccogliere un buon numero di lettere o mail che suonano più o meno così:

<<La ringraziamo per averci contattato, ma nonostante la sua Opera risulti ben scritta sfortunatamente non rientra nella nostra linea editoriale ...>> I più carini ti spronano a continuare a scrivere, molti di più sono disposti a pubblicare a pagamento.

Se non siete nell'ambiente vi sconsiglio di rivolgervi alle case editrici più importanti che difficilmente sono interessate agli autori esordienti.

Inoltre, sappiate che le case editrici non a pagamento fanno un'attenta selezione dei testi che intendono pubblicare. Neanche a dirlo devono essere perfettamente in linea con la loro orientamento editoriale. Sono sempre più rare ma per questo ancora più preziose.

Alla luce di tutto questo vi ricordo però che hanno ricevuto lettere di rifiuto anche opere come 'Il diario' di Anna Frank, 'Moby Dick' di Herman Melville o (giusto per citarne alcuni) 'La fattoria degli animali' di George Orwell, quindi: NON LASCIATEVI SCORAGGIARE!

Per mia grande fortuna 'L'Incanto' ha incontrato l'interesse di una piccola casa editrice non a pagamento, la Badiglione Editore di Ferrara. È stata un'esperienza a tratti complessa (non è semplice neppure per la piccola editoria avere tempi competitivi) ma veramente educativa. Abbiamo corretto insieme le bozze e discusso sugli errori. Ciò che mi sembrava perfetto quando ho spedito il testo andava sistemato. In un secondo tempo abbiamo pensato alla copertina, e l'abbiamo progettata insieme. Una volta editato e stampato il libro mi hanno accompagnato nell'opera di pubblicizzazione. Mi hanno spiegato moltissime cose su quello che è l'universo parallelo dell'editoria. Dopo la pubblicazione ho fatto interviste in televisione e in radio, presentazioni durante alcuni eventi cittadini e presso biblioteche e librerie. Su consiglio della casa editrice ho aperto alcuni social dedicati solo al mio essere scrittrice. Quello che intendo dire è che una volta imparato a scrivere bene, occorre apprendere l'arte del parlare in pubblico, cosa per nulla scontata, soprattutto per una persona timida come sono io. Non demordete, è solo questione d'abitudine ... se ve lo dico, potete crederci.

Un'alternativa da non disdegnare è l'editoria a pagamento, naturalmente facendo un po' d'attenzione perché on-line si trova veramente di tutto. Personalmente, per 'Compagna di viaggio' ho optato per una casa editrice piccola, giovane, seria, che non pensasse solo al profitto ma anche alla qualità la Sensoinverso Edizioni. Non ho accettato in toto la loro proposta editoriale ma abbiamo firmato un contratto che venisse incontro alle mie esigenze. Nell'ambito dell'editoria a pagamento ho ricevuto proposte di tutti i tipi, alcune anche molto onerose. Personalmente ho preferito una casa editrice che mi chiedesse di comprare solo un numero ragionevole di copie del mio libro prestabilite da contratto. In questo caso il lavoro di correzione delle bozze lo hanno fatto loro, ho solo dovuto scegliere se accettare o meno le modifiche. Per la copertina mi hanno lasciato una grande libertà d'azione, mettendomi a disposizione i loro grafici. Il lavoro è risultato complessivamente più snello e veloce anche se meno istruttivo. In questo caso per la publicizzazione del libro sei lasciato a te stesso e se non hai esperienza non è così semplice. Ti trovi con le copie che hai acquistato ma come venderle diviene un problema tuo.

Sono state esperienze diverse, ho imparato da entrambe e tornando indietro le ripeterei, anche se pensando ai miei prossimi libri forse vorrò sperimentare qualcosa di nuovo, ma perché per carattere voglio imparare il più possibile da ogni nuova avventura, non mi piace tornare sui miei passi.

Come già detto quello che desidero per i mie libri è che arrivino al maggior numero di persone possibili, per cui mi capita spesso di liberarne qualcuno nei Bookcrossing, non è una scelta conveniente dal punto di vista economico, ma mi fa sentire bene.

Non posso nascondervi che riuscire ad essere seguiti da una casa editrice non a pagamento è di maggiore soddisfazione e come scrittrice allarga le tue conoscenze ed è un'esperienza più appagante, formativa che ti fa sentire più protetta.

Detto ciò, se non siete scrittori di grido, armatevi di pazienza, siate disposti a portare a casa qualche sconfitta ma non demordete, tenete duro, credete nei vostri sogni, perseverate, scendete a compromessi solo se sono necessari e non snaturano  il vostro lavoro. Tenete presente che comunque siano strutturate sono le case editrici che vi scelgono. Se vi accorgete che non sono selettive, siate diffidenti.

Non sarà immediato ma quando potrete tenere tra le mani la prima copia del vostro libro, sarà un'emozione impareggiabile, ancora meglio sarà quando riuscirete a portare a casa le prima recensioni positive di chi ha letto il vostro lavoro. È lì che ce l'avrete fatta sul serio.

Vale la pena di fare questo viaggio, dalla prima parola vergata su di un foglio bianco, al libro stampato col codice ISBN sul retro.

Quindi: buon lavoro e buona fortuna.

Essere scrittori vuol dire principalmente essere cercatori non solo di case editrici ma soprattutto di sentimenti, essere naviganti nei mari tempestosi dell'anima, essere ottimi relatori del mondo meraviglioso che ci circonda.


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Barbara Nives Bigi

Ciao! Mi chiamo Barbara e sono una scrittrice. Lavoro come impiegata ma continuo a coltivare le mie passioni: lettura, fotografia, ricamo, lavorazione del feltro, pittura, lavorazione della creta e scrittura.

La vita può anche provare a fregarti, ma tu non ti arrendere mai.

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