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26 Giugno 2021
Economia circolare ed architettura:
pratiche di riuso, riutilizzo e riciclo.
Ellen MacArthur fonda l’omonima fondazione che promuove l’Economia
Circolare a livello globale. Il termine
economia circolare definisce “un’economia pensata per potersi rigenerare da
sola. In un’economia circolare i materiali sono considerati come dei flussi e
sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella
biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare
nella biosfera”.
Oggigiorno il modello di consumi e produzioni è
principalmente rappresentato da un’economia lineare, caratterizzato da tre
azioni: estrazione di materie prime, produzione di beni di consumo, produzione
di rifiuti e scarti. La rivoluzione del modello di economia circolare è
definita invece da azioni che contraddistinguono il carattere di circolarità di
questo sistema. Si parla quindi di rigenerare sistemi naturali, mantenere in
uso materiali e prodotti, progettare rifiuti e inquinamento.
L’applicazione delle buone pratiche dell’economia circolare
è legata alle azioni di
Riuso, riciclo e riutilizzo.
Il riuso è l’operazione di rifunzionalizzazione di un
prodotto o materiale alla fine del ciclo di vita. Il riutilizzo prevede una
nuova funzione del prodotto. Il riciclo permette di trasformare la materia o
prodotto considerato rifiuto in un materiale secondario avente scopi diverso o
uguale al precedente.
Da questi concetti si può dare la definizione di rifiuto.
L’articolo 183 del codice dell’ambiente definisce il
rifiuto come “qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o
abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi”.
Il comma 1 dell’articolo 184-ter sancisce la cessazione della qualifica
di rifiuto. “Un rifiuto cessa di essere tale quando è stato sottoposto a un’operazione di recupero, incluso il riciclaggio e la
preparazione per il riutilizzo, e soddisfi i criteri specifici, da adottare nel
rispetto delle seguenti condizioni:
la sostanza o l’oggetto è comunemente utilizzato per
scopi specifici;
esiste un mercato o una domanda per tale sostanza od
oggetto;
la sostanza o l’oggetto
soddisfa i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispetta la normativa e
gli standard esistenti applicabili ai prodotti;
l’utilizzo
della sostanza o dell’oggetto
non porterà a impatti complessivi negativi sull’ambiente
o sulla salute umana.
Ponendo l’attenzione sul settore delle costruzioni, esso
produce tra il 10% e il 15% di rifiuti e solo nel 2016 lo stesso settore ha il
primato nella produzione di rifiuti speciali non pericolosi.
La comunità europea ha pubblicato nel 2015 la comunicazione
COM 614 final, “l’anello mancante-Piano d’azione
dell’Unione europea per l’economia circolare”.
Tra i settori prioritari del piano, la commissione si
concentra anche sui materiali da costruzione e demolizione poiché riconosce la
necessità di migliorare la gestione del flusso di rifiuti promuovendo corrette
pratiche di riciclaggio. Tale necessità nasce dal fatto che il riciclo di
alcuni materiali è difficoltoso in quanto i processi sono molto costosi e
complessi, i sistemi di costruzione più consolidati sono umidi, e si pone
scarsa attenzione al carattere di disassemblabilità.
L ‘approvvigionamento di materiali rinnovabili può avvenire
nel settore edilizio o a livello intersettoriale.
All’interno del settore delle costruzioni i rifiuti
prodotti da demolizioni sono riutilizzabili come sottofondi stradali o
drenaggi, possono essere sottoposti a trasformazione e diventare materia
granulare.
Nelle aree cantierizzate si possono riutilizzare elementi
dismessi per nuove edificazioni. Per
esempio, i serramenti dismessi nell’area di progetto della Kamikatz
public House in Tokushima di Hiroshi Nakamura
and Napsono stati assemblati in facciata.
Esistono molti esempi di riutilizzo, riciclo e riuso di
materiali provenienti da altri settori verso quello dell’edilizia. Come il
riciclo di rifiuti tessili per la produzione di materiali isolanti. Il recupero
della lolla di riso per le finiture degli edifici e distribuzione di pannelli
per l’isolamento termico ed acustico. La trasformazione della segatura per la
produzione di compositi misti alla plastica utilizzabili nelle costruzioni.
Le città hanno un ruolo
centrale nell’economia circolare. In numeri rappresentano il 75% di risorse
naturali, l’80% di emissioni e producono il 50% di rifiuti globali. Più della
metà della popolazione mondiale vive in città e per questo sono centri di
crescita e innovazione.
Nella vita quotidiana aiutare a portare avanti un tipo di
economia diversa da quella lineare come è quella circolare, si può. Tutto si
basa sulle scelte.
Attraverso il buon utilizzo della tecnologia chiunque è
libero di sfruttare piattaforme ed applicazioni che permettano di attuare buone
pratiche per il riutilizzo, il riciclaggio e riuso di prodotti, materiali e
rifiuti destinati a seconda vita.
Esistono strumenti diversi che permettono di creare una
tracciabilità dei prodotti e quindi facilitarne il riciclo.
La progettazione, riqualificazione e rigenerazione del
tessuto urbano a diversa scala dev’essere caratterizzato da un processo di
condivisione tra il progettista e il cittadino affinché si renda partecipe
delle buone pratiche di supporto dei flussi di materie e prodotti attraverso
scelte partecipate e consapevoli nel rispetto dell’ambiente e del costruito.
La scelta dei mezzi di trasporto a basso impatto ha molti
benefici economici e salutari. Attraverso una maggiore connettività si potrebbe
costruire un sistema di mobilità più efficiente e sostenibile.
Oltre al ruolo professionale e sociale che si riveste,
prima di tutto si è cittadini e per dare il via all’economia circolare, bisogna
favorire la condivisione, la collaborazione e la possibilità di scelta per
sfruttare le risorse, le tecnologie, i mezzi e le opportunità che la città può
offrire.