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8 Marzo 2025
Ampel Aus. Quarta puntata.
Filippo Montemurro
tempo di lettura: 5 min
Il risultato delle elezioni federali tedesche mostra che la divisione tra Germania dell’est e Germania dell’ovest porta con sé ancora qualche strascico ai giorni nostri.
Wo ist Olaf? - Dov’è Olaf?
Domenica a Londra si è tenuto un vertice tra i più importanti Paesi europei per provare a mettere dei punti fermi per quanto riguarda un accordo di pace tra la Russia e l’Ucraina. Nella foto in cui sono ritratti tutti i leader dei paesi partecipanti, Olaf Scholz è in terza fila, quasi di sfondo. Ebbene sì, perché pare che questi siano gli ultimi incontri pubblici di Olaf Scholz come Cancelliere tedesco dal momento che domenica 23 febbraio ha sonoramente perso le elezioni tedesche.
Bundestagswahl 2025 - Elezioni federali 2025
Come accennato prima, domenica 23 è stata quasi una data storica qui in Germania dal momento che è stato eletto il nuovo Parlamento tedesco. Ad uscirne vincitore, da un punto di vista di percentuali, è stato - come previsto - l’Unione dei cristiani democratici (CDU) guidati da Friedrich Merz. Come accennato anche nelle scorse puntate di Ampel Aus, Merz sarà il prossimo cancelliere tedesco.
Il suo partito, infatti, ha ottenuto il 28% dei voti. Una percentuale veramente alta se teniamo conto del fatto che a queste elezioni l’affluenza è stata dell’84%. La percentuale più alta dal 1990, ovvero la prima elezione federale da quando la Germania si è riunita.
Ecco, a proposito di unificazione della Germania, pare che la divisione tra Germania dell’est e Germania dell’ovest si porti dietro tutt’ora qualche strascico. Nella Germania dell’est, infatti, ad ottenere più voti è stato Alternative für Deutschland (Afd), il partito di ultradestra guidato da Alice Weidel. Questo risultato non è casuale. Quella che fu la Germania dell’Est, guidata allora dall’Unione Sovietica comunista, è sempre rimasta arretrata economicamente e culturalmente rispetto alla Germania dell’Ovest. Non sorprende quindi che Afd sia riuscita ad ottenere il 20%, arrivando persino sopra ai socialisti di SPD, il partito guidato dal cancelliere tedesco Olaf Scholz - che rimarrà in carica fino alla formazione del prossimo Governo. Quest’ultimo, infatti, ha ottenuto solamente il 16% dei voti, perdendone il 9% rispetto alle elezioni federali del 2021.
Sotto questo punto di vista, infatti, i veri vincitori sono stati il partito di Afd, il quale è riuscito a raddoppiare i voti rispetto alle scorse elezioni. Alice Weidel, infatti, ha definito questo risultato come una vittoria. Afd, oltre ad essere stato il partito più votato in quella che fu la Germania dell’Est, è anche il secondo partito più votato dai giovani tra i 18 e i 24 anni. Il primo partito è stato Die Linke (letteralmente “La sinistra”), il quale ha ottenuto il 9%. I giovani, infatti, a questa tornata elettorale hanno snobbato i verdi e i liberali. Quest’ultimi, al Governo nella scorsa legislatura anche grazie ai voti dei giovani, non sono neanche riusciti a superare il 5% utile per entrare in Parlamento.
Visti i pessimi risultati del suo partito Lindner, ex leader dei liberali di FDP, ha deciso di ritirarsi dalla politica.
Anche Robert Habeck, leader dei verdi ed ex Vicecancelliere nel Governo guidato da Scholz, ha annunciato le sue dimissioni dalle cariche dirigenziali del partito.
Anche Scholz, oltre ad aver detto che non avrà alcun ruolo nel prossimo Governo, ha annunciato che non sosterrà le trattative per la formazione del prossimo Governo.
Insomma, tutti i leader dei partiti della coalizione semaforo hanno annunciato chi le dimissioni e chi il ritiro dalla politica. Adesso il semaforo è veramente spento.
UND JETZ? - E ora?
Vista la volontà di Olaf Scholz di non voler neanche partecipare alle trattative per la formazione di un nuovo Governo, sarà Lars Kingbeil a doversi interfacciare con Merz per la formazione di quella che sarà probabilmente la prossima coalizione di Governo in Germania.
Inizialmente, tra le coalizioni fattibili per ottenere una piena maggioranza in Parlamento, si era vociferato dell’ingresso dei verdi all’interno della coalizione. Andando a formare così un Governo Nero, Rosso e verde. Questa ipotesi è ancora in piedi ma praticarla è molto complicato dal momento che sono già numerose le divergenze tra SPD e CDU. Non si contano, quindi, quelle tra CDU e Verdi.
SPD e CDU però dovranno mettersi al tavolo e discutere di quelle che sono le divergenze tra i due partiti. Stando alle analisi di Open Expert Survey, un’analisi condotta da più di cento esperti tra politologi e giornalisti, i neri e i rossi hanno numerosi temi in cui il loro parere non converge - per usare un eufemismo. A partire dall’immigrazione, passando per il freno al debito e alla protezione del clima, arrivando alla posizione sulle guerre in Ucraina e a Gaza.
La formazione del nuovo Governo, però, non può tardare più di tanto dal momento che all’Europa è richiesta una certa autorevolezza a livello internazionale. Il vecchio continente non può permettersi di avere la Germania, quella che finora è stata considerata la locomotiva d’Europa, senza un Governo autorevole al tavolo delle trattative europee e mondiali.
Il prossimo Governo Merz dovrà far rialzare una nazione che dopo il Covid ha fatto fatica a tornare com’era prima. Il prossimo Governo Merz, nonostante l’alleanza con SPD, non ha un Governo solidissimo dal momento che per avere la maggioranza nel Bundestag devi avere 316 seggi e quest’alleanza ne garantisce 328. Numeri traballanti che quasi sicuramente impediranno di approvare le grandi riforme di cui avrebbe bisogno questo Paese.
Solo il tempo a questo punto potrà dirci quando si formerà il Governo e a quali condizioni. Una cosa è certa: Merz ha in mano non solo il futuro della Germania, ma dell’Europa intera, poiché qualora anche questo Governo - che già nasce traballante - dovesse cadere anzitempo, gli elettori della CDU non ci penserebbero due volte ad affidare il loro voto ad Afd.
Va da sé che, avere la Germania guidata da un partito che ha al suo interno dei simpatizzanti del nazismo - per usare un eufemismo -, può essere un tantino pericoloso per la Germania e per l’Europa tutta.