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2 Marzo 2024
Me and EU. Il Podcast del Caffèh.
Filippo Montemurro
tempo di lettura: 4 min
Se guardiamo all’affluenza alle
urne per le elezioni politiche 2022, ci sarebbe da mettersi le mani nei
capelli. Più del 40% di astensionismo. Una piaga del nostro paese al pari
dell’evasione fiscale. La disillusione, l’idea che tutti i politici siano
ladri, l’idea che il proprio voto non conti niente e che ormai sia già tutto
deciso “dai poteri forti” sono convinzioni che serpeggiano sempre di più tra le
persone.
Tra gli italiani, soprattutto. Il
mio desiderio sarebbe quello di vedere gli Italiani, il giorno dell’elezione
dopo aver fatto colazione, come prima cosa a mettersi in fila al seggio per
votare.
Votare consapevolmente, dopo
essersi informati.
Non dico necessariamente da me, ma
quanto meno dai miei “colleghi” - io non sono tecnicamente un giornalista, però
come loro informo. Sono un informatore, come il giornalino distribuito dal
supermercato col logo rosso.
Battute a parte, ritengo che il
mio compito sia quello di informare. Il compito dei lettori è di informarsi.
“Io ti informo, ma tu informati”, potrebbe essere il motto del podcast che
inizierà a breve.
Sì, perché ME AND EU sarà
una sorta di “guida alle elezioni”, nelle puntate andremo ad analizzare tutti i
vari aspetti che compongono l’Unione Europea. Parleremo di economia, di
politica, di attualità ma anche dei partiti che andranno a sedersi in
parlamento, dei politici che lo comporranno, quel parlamento e molto altro
ancora.
Quello che la gente deve capire in
primis è che queste non sono delle banali elezioni – semmai ne esistessero.
Quelle a cui ci stiamo avvicinando
sono di gran lunga le Elezioni Europee più importanti della storia.
Stiamo andando incontro a
un’Europa diversa, cambiata, plasmata dagli eventi. Quella che ci aspetta è un’Europa devastata
economicamente da una pandemia.
Inoltre, abbiamo una guerra,
quella in Ucraina, proprio alle porte del vecchio continente.
Dobbiamo, poi, fare attenzione ai
conflitti in Medio Oriente, che sembrano lontani ma che in fin dei conti non lo
sono poi così tanto se diamo un’occhiata allo scacchiere geopolitico. Basti
pensare che persino l’alleato più stretto e storico di Israele, ovvero gli Stati
Uniti, stanno abbandonando il suo alleato.
Non solo, ci dovremmo confrontare
con l’ascesa dei partiti di estrema destra in ogni paese dell’Unione. Lo
abbiamo visto in Italia e Ungheria, minacciando sempre di più la stabilità
dell’Unione e la tenuta democratica del paese stesso.
Come possiamo non tener di conto
delle imminenti elezioni degli Stati Uniti. L’alleato più storico dell’Europa
si trova in una profonda crisi politica ed esistenziale. Ancora una volta gli
americani dovranno scegliere tra Biden, che è ufficialmente il Presidente meno
popolare della storia degli Stati Uniti e Donald Trump, già Presidente degli
Stati Uniti, indagato per aver incoraggiato un colpo di Stato dopo la vittoria
di Biden nel 2020.
La vittoria di Trump potrebbe
essere potenzialmente disastrosa dal momento che il tycoon ha minacciato non
solo di far uscire gli Stati Uniti dalla NATO, ma di incoraggiare la Russia ad
attaccare i paesi occidentali. Le pagine
dei giornali sono piene di inchieste che raccontano il rapporto molto stretto
tra la Lega e Russia Unita, il partito di Putin. Storiche sono le foto di
Salvini nella Piazza Rossa di Mosca con la maglia con sopra il faccione di
Putin (salvo poi essersi rivelata un boomerang clamoroso quando andò a fare la
passerella fotografica in una cittadina Polacca l’8 marzo 2022, poco dopo lo
scoppio della guerra).
Chi andrà a votare dovrà tenere
conto anche di questo. Non bisogna cadere nel tranello e pensare che tutto ciò
che non è in Europa non ci riguarda. Ci riguarda e come.
Se non ti occupi della politica,
la politica si occuperà di te. E non sempre lo fa nel modo in cui vorresti che
lo facesse. Questo perché non te ne sei mai occupato.
L’ambiente, altro tema caldo (in
tutti i sensi) di cui dovrà occuparsi l’Europa nei prossimi anni, se non
addirittura subito, dato che non c’è ulteriore tempo da perdere. Il segretario
dell’ONU Antonio Guterres è stato chiaro, l’era del riscaldamento globale è
terminata. Adesso siamo nell’era dell’ebollizione. Non c’è ulteriore tempo da
perdere.
Per quanto riguarda l’Italia,
invece, queste elezioni sono le più importanti dal momento che sono molti i
temi su cui l’Italia si gioca la credibilità in Europa. A partire dal tema del
salario minimo, dal momento che il nostro paese è l’unico tra i paesi OCSE a
non avere ancora una legge che lo stabilisca. La piaga del lavoro nero, diretta
conseguenza della mancanza di una legge sul salario minimo. Le morti sul
lavoro, la disoccupazione e l’inattività – persone che non cercano lavoro e non
si formano. L’Italia è il paese col più alto tasso di inattività, il 35% (dati
di Openpolis).
Questi sono tutti temi che
dovranno essere affrontati urgentemente dai partiti che siederanno nella
plenaria di Bruxelles.
Inoltre, il tema delle carceri. Un
argomento di cui non si parla mai ma che è di fondamentale importanza. Non a
caso si dice che la civiltà di un paese si misura in base a come il paese
tratta i detenuti.
E per ultimo, ma non certo per
importanza, il tema dell’immigrazione. Un fenomeno molto delicato e molto
complesso che sicuramente diventerà ancora più complesso da gestire vista
l’ascesa dei partiti sovranisti di estrema destra in ogni parte d’Europa – e
non solo.
Insomma, “Me and Eu” parlerà di
questo e molto altro! Io ti informo, tu sei pront@ a informarti?