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16 Marzo 2024
Sessismo per le strade.
Francesca Dondoli
tempo di lettura: 3 min
Dare un nome significa dare
un'identità a qualcosa. Iniziamo a interrogarci sui nomi migliori da dare ai
nostri figli molto prima che vengano al mondo, come primo atto d'amore.
Mai
visto Cena tra amici? Insomma, quale genitore chiamerebbe suo figlio
Adolf? Facciamo lo stesso per i nostri animali domestici, i nostri amici
immaginari, perfino per i nostri oggetti. Voi ricordate il nome del vostro
peluche preferito?
Siamo così, noi esseri umani. In
fondo è questo che ci differenzia dagli altri esseri viventi: la parola.
Lo stesso vale per i luoghi dove
abitiamo, passeggiamo, corriamo, ci soffermiamo. Gli spazi pubblici che
frequentiamo. Pubblici... Perché l'unica differenza è che, in questo caso,
l'atto del dare un nome non è più un atto personale ma un atto politico con un
valore simbolico, se intendiamo la politica nella sua accezione di attività che
si riferisce alla vita pubblica di una comunità. I nomi dei luoghi pubblici,
infatti, indicano ciò che una società vuole esternare di sé e i punti di
riferimento da seguire per esserne cittadini esemplari.
Ogni giorno passiamo da una via/piazza
Dante, Garibaldi, Cavour, Mazzini, Verdie così via senza pensarci, me
compresa.
Almeno fino a quando non ho
conosciuto “Toponomastica femminile”, Associazione no profit di ricercatrici e
ricercatori che si occupa «di impostare ricerche, pubblicare dati e fare
pressioni su ogni singolo territorio affinché strade, piazze, giardini e luoghi
urbani in senso lato, siano dedicati alle donne per compensare l'evidente
sessismo che caratterizza l'attuale odonomastica (branca della toponomastica)».*
Perché, è bene precisarlo anche se
scontato, non è che non ce ne siano di donne che, a vario titolo, si
meriterebbero un luogo a loro intitolato. Michela Murgia, giusto per fare un
esempio attuale, è una di quelle.
È che i nomi dei nostri spazi
rispecchiano la struttura maschile e patriarcale della nostra società. Le poche
donne che le città nominano sono per lo più madonne e sante, rare regine o star
della tv e dei rotocalchi. Ma abbiamo anche vie delle Belle Donne e delle
Zoccolette.
Da una parte, quindi, politici,
papi, artisti, coraggiosi condottieri che hanno lottato e conquistato;
dall'altra, donne votate al sacrificio e alla devozione che hanno vissuto
esistenze schive o ridotte a mero oggetto di desiderio sessuale.
Così, mentre le ragazze, magari a
livello inconscio, vengono portate a riprodurre stereotipi di comportamento
tendenti all'abnegazione, al vittimismo, alla passività e alla seduzione, i
ragazzi possono contare su un'ampia gamma di modelli di comportamento che vanno
nel senso opposto. Con due possibili conseguenze, altrettanto negative:
sentirsi inadeguati rispetto all'ideale di virilità che viene loro indicato,
con il rischio di depressione (i dati Istat sul tasso di suicidi tra gli uomini
sono eloquenti) oppure provare a imitarlo.
Ricordate le squallide parole
pronunciate dal (per fortuna ex) sindaco di Terni a proposito di come, a suo
avviso, si comportano gli uomini “normali”? Vanno a caccia di prede con un
bel fondo schiena, altrimenti non possono considerarsi “veri uomini”.
Perché il patriarcato è quella
struttura della società che crea privilegi per gli uomini e subordinazione per
le donne, ma alla fine ne siamo tutti vittime.
È questo l'esempio che vogliamo
dare alle nuove generazioni?
Per quanto mi e ci riguarda quelle
stesse strade, in cui a volte ho paura a camminare da sola, non mi
rappresentano. Neanche un nome a suggerirmi un «se ce l'ha fatta lei, posso
farcela anch'io».
Ringrazio l'Università degli studi
di Firenze per avermi fatto conoscere “Toponomastica femminile” e acquisire
consapevolezza di questa dimensione della violenza di genere nell'ambito di una
mostra allestita in occasione della "Giornata internazionale per
l'eliminazione della violenza contro le donne", dalla quale ho preso
spunto per la stesura di questo articolo. Mi piacerebbe che fosse permanente.
*I dati aggiornati sull’indice
nazionale di femminilizzazione delle strade sono consultabili su
www.toponomasticafemminile.com