26 Novembre 2022

La Flipped Classroom: un approccio avanguardista alla formazione.

Flavia Oliverio

tempo di lettura: 3 min

Image by Jan Vašek from Pixabay
Con il Blending Learning abbiamo visto come i cambiamenti sociali e tecnologici hanno portato a una rivisitazione dell’insegnamento e della formazione in generale. Un’evoluzione. Con la Flipped Classroom assistiamo, invece, ad un radicale cambiamento strutturale. Un vero e proprio stravolgimento della didattica.

La Flipped Classroom, classe capovolta o rovesciata o insegnamento capovolto, propone un’inversione della classica lezione frontale e delle dinamiche ad essa collegate, ovvero lo studio individuale a casa e le relative verifiche in classe per confermarne gli apprendimenti.

Attuando la Fipped Classroom, la lezione viene letteralmente spostata a casa perché è in questo ambiente che le competenze cognitive base (attenzione, memoria, linguaggio, orientamento) dello studente possono essere più sollecitate e incentivate, apprendendo attraverso i materiali digitali e multimediali, seguendo un proprio ritmo (dove, come, quando studiare), accondiscendendo alle proprie capacità e abilità che verranno espresse poi in classe. Così facendo si sviluppano anche le competenze cognitive alte (comprensione, applicazione, valutazione), poiché l’allievo applica in autonomia quanto appreso a casa per risolvere le consegne date dall’insegnante.

Lezione e studio individuale, i due momenti classici e tradizionali della lezione, vengono, appunto, invertiti:

  • la lezione viene svolta a casa con l’ausilio di risorse digitali e in totale autonomia;

  • lo studio individuale si fa a scuola, dove l’insegnante veste i panni del tutor a fianco degli studenti.

Praticamente sono 3 le fasi salienti in cui si divide la Flipped Classroom:

  1. Momento preparatorio: in questo primo step, di fondamentale importanza è generare interesse ed emozione, curiosità e desiderio di conoscenza dell’argomento esposto, perché… Non c’è comunicazione alcuna senza né occhi né anima! Il docente condivide con il gruppo classe le risorse digitali e assegna loro i compiti da svolgere a casa.

  2. Momento operativo: lo studio individuale non è fine a sé stesso, ma va comprovato dalla realizzazione di materiali ed elaborati a dimostrazione di quanto appreso.

  3. Momento ristrutturativo e conclusivo: il docente analizza i lavori prodotti e da qui valuta quale argomento è stato meglio assimilato e quale necessita ancora di essere trattato e chiarito. È un momento, questo, in cui le attività di laboratorio e verifica portano naturalmente la classe alla cooperazione e alla riflessione, al dibattito e al riscontro. E in un ambiente collaborativo, ricco e stimolante, ci si sente motivati alla costruzione del proprio sapere.

In poche parole, a casa si acquisiscono le informazioni e a scuola si consolidano insieme al docente e grazie ad attività laboratoriali che facilitano l’apprendimento.

Il docente non trasmette più solo nozioni, ma diventa l’accompagnatore che guida gli studenti (autogestitisi nello studio) nei processi di apprendimento. Questi ultimi, a loro volta, sentono riconosciute la propria autonomia e responsabilità nel percorso formativo.

Il principio della Flipped Classroom porta quindi la lezione come compito a casa e il tempo-classe diventa una esperienza attiva di collaborazione e confronto.

Jonathan Bergmann e Aaron Sams, insegnanti statunitensi presso la Woodland Park High School nello stato del Colorado, sono stati i primi ad applicare il concetto di classe capovolta nel 2007/2008.

Secondo i fautori di questo metodo, è poco proficuo infondere e comunicare a scuola ciò che già si apprende a casa, in quanto gli interessi degli allievi nascono al di fuori delle mura scolastiche e rispondono soprattutto alle esigenze che la società dell’informazione e di Internet chiedono.

La rivoluzione digitale ha segnato profondamente il rapporto tra scuola e società e la scuola, di conseguenza, deve adattarsi ai bisogni dei nativi digitali. Ecco perchè necessita la Flipped Classroom!

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Flavia Oliverio

Ciao, sono Flavia e mi occupo di comunicazione pubblica e sociale, educazione e politiche giovanili, insegnamento.

Non c'è comunicazione alcuna senza né occhi né anima.

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