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4 Maggio 2024
E tu l’hai letto? I miei giorni alla libreria Morisaki.
Yelena
Castellino
tempo di lettura: 2 min
<<Quei vecchi libri
nascondevano storie per me inimmaginabili. E non mi riferisco solo a quello che
raccontavano. In ognuno ritrovavo tracce del passato>>.
Takako, la giovane protagonista di
questo romanzo, impiegherà un po' di tempo a capire quanto sia fortunata.
In seguito a una delusione amorosa
e alla perdita del lavoro, viene accolta dallo zio che la ospita in una piccola
stanza all’interno della libreria di famiglia.
Giusto il tempo di riprendersi e
di capire quale sia il suo nuovo cammino.
Inizia così un percorso personale
e familiare segnato dai libri.
Oggetti che le danno spunti di
riflessione, che la tranquillizzano, che le fanno compagnia, che fanno sognare
e immaginare vite e situazioni del passato che non ha vissuto ma nelle quali si
immedesima.
Perché un libro all’apparenza è un
oggetto inanimato, come tutti gli altri, ma non è così.
Un libro ha un’anima, un odore,
una storia da raccontare, è spunto di conversazione.
È un oggetto che ci porta fuori
dalla realtà quando ne sentiamo il bisogno.
È un’ancora di salvezza, come ha
dichiarato lo stesso autore, Satoshi Yagisawa, in un’intervista.
Immaginate quanto possa essere
rassicurante, per gli amanti dei libri, immettersi nella strada della rinascita
circondati da libri e librerie.
Infatti questo romanzo è
ambientato in un quartiere di Tokyo dove sono concentrate più di cento
librerie. Il più grande quartiere di librerie al mondo, dove si trovano libri
nuovi e usati di ogni genere.
Per me sarebbe una sorta di Eden.
Adesso sapete dove trovarmi alla
prossima delusione amorosa.
Da questo romanzo impariamo che le
tempistiche della vita non sempre coincidono con le nostre e che le cose
accadono quando devono accadere, spesso quando non ci stiamo nemmeno pensando.
Avete un libro che vi ha salvato
la vita? Io si, e me lo porto nel cuore da oltre diciotto anni.
A questo punto non mi resta che
augurarvi una buona lettura, qualsiasi essa sia, e vi lascio con un’altra breve
citazione, sempre tratta da questo libro:
<<E allora dimmi, cos’hai
imparato viaggiando e leggendo?
Tante cose. Ma a furia di
viaggiare e leggere mi convincevo sempre di più di non sapere proprio niente.
Così è la vita. Un dubbio continuo.
Non c’è anche una poesia di Taneda
Santoka che ne parlava?
Ti fai strada tra i monti e trovi
solo altri monti>>.