2 Febbraio 2024

E tu, l'hai letto? Persepolis.

Yelena Castellino

tempo di lettura: 3 min

Image by Shima Abedinzade from Pixabay
Se ti racconto tutto questo, è perché è importante che tu lo sappia. I ricordi di famiglia non devono perdersi, anche se non è facile per te, anche se non puoi capire tutto.
E i ricordi di famiglia, Marjane Satrapi, non li ha persi, anzi, li ha messi tutti insieme, ne ha disegnato un fumetto e ha raccontato la sua storia, quella della sua famiglia, dei suoi amici, del suo Paese e degli anni della rivoluzione e della guerra che hanno insanguinato l’Iran degli anni ‘80.

Un racconto molto intimo, in cui l’autrice si mette a nudo e ci conduce tra le strade e le case di una Teheran distrutta dai bombardamenti, ma prima ancora invasa dal terrore e dalla violenza di un regime politico che ha tolto la libertà ai suoi cittadini, soprattutto alle donne.

Le stesse donne coraggiose, assetate di libertà e senso di giustizia che troviamo ancora oggi.

Leggere questo fumetto significa vedere la storia attraverso gli occhi di una bambina che non si spiega tante cose, ma che ha la fortuna di nascere in una famiglia benestante che le garantisce istruzione, libertà di pensiero e opinione e sostegno nelle proprie scelte.

Questo fumetto è allo stesso tempo serio e leggero. Fa riflettere e fa sorridere.

Ho sempre pensato che leggere di un evento della grande storia, scritto da chi l’ha vissuto in prima persona, sia senza dubbio più coinvolgente della lettura di un manuale.

Marjane in questo è stata bravissima perché non c’è nessun distacco tra autrice e lettore.

Anzi viene voglia di scoprire come sono trascorsi i suoi ultimi anni, cosa stia facendo adesso e come sta la sua famiglia.

Leggere Persepolis è utile per farsi un’idea della cultura iraniana.

Sapete cosa mi ha colpito di più di questo libro? Quello che mi porterò dentro?

Due cose.

La prima è la mentalità maschilista che invade tutti gli ambienti in cui questa bambina cresce.

La donna che deve nascondere il proprio corpo perché provoca l’uomo; che non si può truccare; che non può indossare abiti occidentali; che non può mostrare i capelli. Insomma la donna in pubblico deve essere invisibile.

E a casa? La situazione non migliora, magari dentro le mura domestiche ha i capelli sciolti, ma viene educata secondo un rigido schema il cui fine ultimo è il matrimonio e la totale devozione verso il marito.

Se ci pensiamo bene, a distanza di quarant’anni non è cambiato nulla, non solo… un’ombra di questa mentalità la troviamo nel nostro Paese.

Anche se non indossiamo il velo, noi donne occidentali davvero siamo così libere come pensiamo?

La seconda è l’emarginazione, tasto forse ancora più dolente, che ha subìto quando è andata a studiare a Vienna.

Noi europei, visti con gli occhi di una ragazzina mediorientale, forse non siamo così accoglienti e civilizzati come crediamo. In molti casi prevalgono pregiudizi e mancanza di empatia, il non sapere ascoltare chi è diverso e ha bisogno di aiuto.

Non sapersi integrare in un ambiente che dovrebbe darci conforto perché ci salva dalla realtà da cui proveniamo è una cosa molto triste e dolorosa, ti fa sentire fuori posto, come è successo alla protagonista di Persepolis.

Anche in questo caso posso dire che la cosa non è per nulla cambiata. Pregiudizi, emarginazione e razzismo sono sempre presenti nella nostra società.

Insomma, credo che i messaggi che ci lascia questo libro purtroppo saranno attuali ancora per tanto tempo.

E non si tratta solo di confini geografici.

Quante ragazzine e quante donne possono ritrovarcisi leggendolo?

E tu, l’hai letto?

Curiosità: ho scoperto l’esistenza di questa autrice in un’aula universitaria, mentre si parlava della morte della giovane Mahsa Amini e di tutte le proteste che ci sono diffuse su scala mondiale. Lo slogan urlato in queste manifestazioni è Donna Vita Libertà.

Diventerà anche il titolo del fumetto che Marjane Satrapi ha scritto sulla morte della ragazza.

 

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Yelena Castellino

Ciao! Mi chiamo Yelena e sono una storica contemporanea. Ho una grande passione per i libri, l’arte e la danza. Credo nel potere della cultura.

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