23 Marzo 2024

La mia tavola periodica.

Yelena Castellino

tempo di lettura: 3 min

Image by Elchinator from Pixabay
Nel 1869 un tale signor Mendeleev disegnava uno schema su cui scriveva, in un ordine molto preciso, gli elementi chimici. Lo schema si presenta formato da tanti quadratini, sembra quasi la tastiera del pc su cui corrono adesso le mie dita.

In ogni quadratino, sono scritti in risalto una sillaba (più raramente una lettera singola) che rappresenta il simbolo chimico, sotto il quale si trova il nome completo e tutto intorno una serie di numeri che indicano:

  • numero atomico,

  • elettronegatività,

  • stato di ossidazione,

  • configurazione elettronica,

  • peso atomico standard,

  • altre cose semi custodite dai lontani ricordi dei miei studi liceali.

A questo schemino è stato dato un nome solenne: tavola periodica degli elementi.

Prova a pronunciarlo ad alta voce.

La sua stessa fonetica ci vuole raccontare qualcosa di interessante.

Perché parlo di questa tavola?

A- perché mi è rimasta impressa dal primo momento in cui l’ho vista e ne sono rimasta terribilmente affascinata.

B- perché penso che ognuno di noi ne abbia una personale, che utilizziamo fino alla fine dei nostri giorni.

Mendeleev giustamente l’ha scritta per il suo lavoro di chimico e ha un’importanza su scala globale.

Ma noi? Perché dico che ne abbiamo una personale?

Prendine una e osserva. Lettere e numeri.

Una sillaba o una singola lettera che si presenta e ti dice: <<ehi, sono qui, faccio parte della tua vita. Mi trovi all’interno del tuo corpo, nell’aria che respiri, nella terra che calpesti tutti i giorni, nella casa in cui vivi, nel cibo che mangi, nei vestiti che indossi. Mi trovi in tanti altri posti ma non sai che ci sono. A volte hai bisogno di me per vivere, a volte devi starmi lontano perché posso farti male. Ma ricordati che ci sono ed esisto come te>>.

I numeri, perché sono sistemati secondo un ordine preciso, nulla è lasciato al caso.

Adesso vi dico cosa vedo io.

Vedo due letterine che potrebbero essere iniziali di nomi e di cognomi.

Potrei cambiarla, possiamo farlo tutti e scrivere le lettere di chi è entrato nella nostra vita e fa parte di noi.

Non ci metto tutti. Come la tavola periodica di Mendeleev devo seguire un ordine preciso e rispettare alcune regole. Ha un valore tutto mio.

Ci metto quelle persone che si sono distinte da altre, che mi hanno lasciato un segno, volenti o nolenti. Dall’abbraccio che ho ricevuto, in un momento in cui ne avevo disperatamente bisogno, alla vita che ho generato.

Quelle che, ogni volta che penso a loro o ne pronuncio il nome, mi scatenano quell’impulso nervoso che attraversa il mio corpo in una frazione di secondo, rilasciando sostanze chimiche che mi fanno sorridere, emozionare, mi tirano fuori ricordi.

Di cosa sono fatte le persone? Di idrogeno, ossigeno, azoto, carbonio, acqua, sangue…

Perché alcune rimangono dentro di noi?

Si depositano nei nostri organi, nei nostri tessuti, nelle nostre cellule.

I più fortunati entrano nel cuore, nel cervello e nell’anima e vi risiedono per sempre.

E non credere di averle scordate perché basta una poesia, un profumo, una canzone, una parola pronunciata in un certo modo ed ecco che sono di nuovo con noi. In un attimo tutto torna in superficie.

Lettere e numeri.

Parole e fatti.

Il mio professore di greco diceva sempre che dietro ogni lettera c’è un significato, tutta una simbologia da studiare. Lo stesso vale per i numeri.

Di cosa sono fatte le persone? Di lettere e numeri. Nomi, date di nascita, orari, date che scrivono la nostra storia, che segnano il nostro essere.

Proviamo ad unire tutto questo insieme: elementi, lettere, numeri, mettiamoli su una tavola periodica e vediamo che succede… si scatenano reazioni chimiche che producono formule umane.

Ci sono persone che vengono attratte da altre per queste reazioni, che non possiamo controllare. Succede e basta.

Ognuno di noi ha una tavola periodica da custodire gelosamente, da leggere ogni tanto, non si può scambiare con nessun’altra persona al mondo. Sarebbe impossibile.

Perché ho scritto tutto questo?

Per rispondere ad una semplice, banalissima domanda, “mi vuoi bene?”

Ti rispondo che hai un posto nella mia tavola periodica e non chiedermi perché e come ci sei arrivato. È chimica.

 

Chi-mi-ca s.f. Significato: Scienza che studia le proprietà, la struttura, la composizione, il riconoscimento e il dosaggio, la preparazione e la reagibilità di tutte le sostanze, sia naturali che artificiali, in relazione alla loro struttura microscopica. Etimologia: dal greco chemeìa, “fondere insieme”. 

 

torna alle Ultime uscite

condividi l'articolo copiando questo link

Yelena Castellino

Ciao! Mi chiamo Yelena e sono una storica contemporanea. Ho una grande passione per i libri, l’arte e la danza. Credo nel potere della cultura.

Leggimi forte

CC-BY-SA icon orange - Creative Commons (modified by Masur) - http://mirrors.creativecommons.org/presskit/buttons/88x31/svg/by-sa.svg

Salvo dove diversamente indicato, il contenuto del blog di SIS. PRO Firenze è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale