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13 Aprile 2024
La primavera di Persefone.
Yelena
Castellino
tempo di lettura: 2 min
Marzo.
È una bella giornata oggi.
Sto facendo una passeggiata tra le
strade di una Toscana che mi offre la vista del mare da un lato e della
campagna dall’altro.
C’è qualche raggio di sole che taglia
le nuvole che stanno sopra le nostre teste, da giorni.
Ci sono file di alberi che si estendono
per chilometri e mi piace guardarli, anche se sono nudi.
Di un marrone che solo l’inverno
può spiegare, freddo e arido di colori.
Alcuni hanno sui rami timidi
boccioli che stanno per schiudersi.
Altri invece hanno dei petali di
un bianco tenero o di un rosa pallido.
Non sono carichi, sono solo degli
accenni di quello che accadrà fra pochi giorni.
È una preparazione lenta quella
della natura, che crea giorno dopo giorno colori e forme che esploderanno senza
timidezza in una giornata che dirà ufficialmente addio all’inverno per dare
inizio alle stagioni più vive dell’anno, primavera ed estate.
Sì, la natura si fa bella quando
deve accogliere un ospite speciale.
Si prepara, come farebbe una
qualsiasi ragazza vanitosa che deve incontrare una persona a lei cara e vuole
essere bellissima, splendere in ogni dettaglio e non trascurare nulla, perché
questo incontro, anche se si ripete ogni anno, è come se fosse il primo.
È una grande festa.
C’è una madre che si prepara a
ricevere la figlia che non vede da mesi, le è mancata così tanto che impone
alla natura di rinascere, di rifiorire, di sprigionare profumi dolcissimi, di
colorare distese di prati, di riempire gli alberi di chiome fiorite, di
accendere l’azzurro del cielo, di fare avvicinare il sole alla terra, di far
produrre suoni più melodiosi alle onde del mare, di rendere più attraenti i
paesaggi in cui viviamo.
È tutto un richiamo all’amore, e
non solo.
È essere grati per l’inizio di una
stagione di prosperità, per la fine di un periodo che ci ha avvolti nel freddo
e nel grigio delle nostre case.
Marzo è il mese della rinascita.
È il mese in cui si celebrano le
fioriture, da Oriente a Occidente, dei ciliegi e dei mandorli.
È il mese in cui Persefone risale
sulla superficie terrestre per ritrovare la madre, dopo aver trascorso sei mesi
agli inferi insieme al marito Ade, re dell’oltretomba.
È così che la mitologia greca ci
tramanda il racconto dell’alternarsi delle stagioni.
Come la presenza o l’assenza di
una persona che si ama, il cui effetto ha ripercussioni su tutta la terra e
sullo stato d’animo delle persone che ci circondano.
E lei, per non deludere nessuno,
decide di dividere il suo tempo e il suo amore in egual misura.
Questo è il primo mito che ho
studiato a scuola. Ero una bambina di seconda elementare.
Negli anni ho sentito diverse
interpretazioni: quella del rapimento di una fanciulla costretta poi al
matrimonio, quella di una madre possessiva, quella di una ragazza che accetta
le decisioni prese da altri.
Oggi non lo vedo più così.
Mi piace vedere in Persefone la
saggezza di una donna che prende liberamente le sue decisioni portando sempre
con sé amore e voglia di rinascere.
Pri-ma-ve-ra s.f. Significato: La prima
stagione dell'anno nell'emisfero boreale, compresa tra il 21 marzo e il 21 giugno.
Clima mite e gradevole. Etimologia: dal latino: primo inizio ver primavera.