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23 Dicembre 2023
Testa di moro.
Yelena
Castellino
tempo di lettura: 3 min
C’era una volta una fanciulla di
una bellezza disarmante che viveva con il gelosissimo padre e i fratelli…
Fermi, non vi sto raccontando una
fiaba con principessa che aspetta di essere salvata dal principe azzurro su
cavallo bianco e che vissero felici e contenti, anzi…
Vi racconto la storia di un amore
tragico che ha dato vita a…
Un vaso che contiene una delle
piante aromatiche più buone al mondo!
Dopo che avrete letto questa
storia, le mie parole probabilmente vi torneranno in mente quando mangerete un
piatto di pasta al pesto.
Oppure quando lo vedrete nelle
cucine o nelle terrazze di tante case, con il suo profumo intenso e
stuzzicante.
E se non ne percepirete l’odore,
provate a far scivolare delicatamente una mano tra le sue foglie e sarete
travolti da uno degli odori più buoni al mondo.
Vi racconto come è nata una delle
leggende di “sua maestà” il basilico e di come sia possibile averne piante
rigogliose che impreziosiscono la nostra arte culinaria.
Ritorniamo alla nostra fanciulla
che viveva tranquilla e spensierata in casa con padre e fratelli. Si accorgono
che più passano gli anni e più diventa bella e questo di fatto è un problema
perché può essere corteggiata da uomini che non la meritano o che sarebbero
disposti a farla soffrire senza esitazioni.
È esattamente quello che succede
alla nostra protagonista, che un giorno, mentre stava annaffiando le piante nel
suo balcone, incrocia lo sguardo di un uomo colpito dalla sua bellezza.
Non basta il vivere chiusa in
casa, sotto la protezione della famiglia, una misura precauzionale poco
efficace, perché proprio quel balcone (un po' come in Romeo e Giulietta)
sarà il punto di riferimento di questi due giovani che si faranno travolgere da
un’intensa passione.
Bella e ingenua lei, bello e
bugiardo lui.
Si incontrano di nascosto, si
amano.
Lui è un soldato che viene da
lontano e nella sua terra ha lasciato moglie e figli, che lo aspettano.
Lei spera che un giorno diventi il
suo sposo.
Ma presto lei scopre la verità e
impazzisce al rumore del suo cuore che si spezza.
Come ha potuto ingannarla?Perché
non le ha detto la verità? Perché ha oltrepassato quel balcone con la menzogna
e adesso è pronto a lasciarla senza scrupoli per tornare a casa sua? A cosa
sono servite le dolci parole cariche di promesse d’amore pronunciate nel cuore
della notte?
Lei, che non accetta la sconfitta
morale, si pente di non avere ascoltato i consigli di padre e fratelli e ha
paura che vengano a conoscenza di questa relazione segreta.
Una cosa è certa: non accetta il
dolore dell’imminente partenza.
A questo punto cosa fa? Si
vendica.
Taglia la testa al suo bellissimo
moro e dentro vi pone una delle tante piante che annaffia ogni sera nel suo
balcone, il basilico.
Ma la vendetta non basta a placare
il suo animo. È ancora innamorata e allora tutte le sere si accovaccia sulla
testa del suo amato e piange, piange tantissimo.
Ogni lacrima che sgorga dai suoi
occhi scivola sul basilico che diventa sempre più verde, più profumato, più
abbondante. Cresce con la stessa passione che i due amanti avevano provato
nelle loro notti d’amore.
La testa con la pianta che
germoglia copiosamente è sotto gli occhi di tutti i passanti.
Vedendola, capiscono cosa è
successo.
I vicini, invidiosi, cominciano a
produrre vasi in ceramica simili alla testa del moro, sperando di poter avere
la stessa fortuna con la pianta.
Ma attenzione, quello che non
sanno è che se il basilico cresce così è perché è stato nutrito con le lacrime
del vero amore.
Che sia da monito per tutti coloro
che iniziano una storia d’amore, affinché siano sinceri e non tradiscano la
fiducia dell’altra persona.
Sì, è una storia triste e un po'
macabra, ma ve la riporto per come mi è stata raccontata tanti anni fa.
Esiste poi un’altra versione, che
aggiunge un altro dettaglio.
A saltare sono le teste di
entrambi, dopo essere stati scoperti dalla famiglia di lei e le due teste, ora
vasi, messe una di fronte all’altra sempre nel solito balcone, servono da
monito a chi vive o pensa di vivere amori illeciti.
Questa leggenda ha circa mille
anni e nasce a Palermo.
Uno dei simboli della Sicilia sono
questi vasi, le teste di moro.
Troverete in qualsiasi bottega
artigiana (soprattutto a Caltagirone) la testa del soldato turco e quella della
bella fanciulla.
È lì che poniamo le nostre piante
di basilico.
E se ve lo state chiedendo no,
tranquilli, non li annaffiamo con le lacrime.
Oggi li usiamo anche come
complementi d’arredo con una storia e un significato che non hanno tempo.
Decorano case e terrazze di
tantissime case siciliane e non solo.
E sono il simbolo dell’amore
eterno.
ba-si-li-co s.m. Significato:
pianta aromatica, con fiori bianchi in spighe, coltivata in tutti i paesi
caldi e temperati per le sue foglie usate come condimento e nella preparazione
di salse. Etimologia: dal greco basilikon, erba del re.
P.S. Se siete curiosi di leggere
una storia simile, ma dalla trama più complessa, potete leggere la novella di Lisabetta
da Messina, nel Decameron di Giovanni Boccaccio, esattamente la V novella
della IV giornata.