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6 Gennaio 2024
3! o 3? I due perfetti che non c’entrano nulla tra loro.
Marco Moscatelli
tempo di lettura: 3 min
Qual è il numero perfetto?
Quante volte ho sentito questa domanda e quante volte ho sentito una risposta
che non mi ha mai convinto fino in fondo.
Chi mi legge da un po’ sa che odio cadere nel banale, ma devo farlo per forza e
quindi lo chiedo anche a voi: qual è il numero perfetto?
Togliendo i <<non lo so>> e qualcuno che avrà risposto <<dipende>>
e pochi altri, sono certo che, per dirla in modo statistico, la
stragrande maggioranza delle persone abbia risposto <<3>>.
3 è un numero fantastico, forse troppo fantastico, io direi più
fantascientifico o trascendente, ma voglio rimanere oggettivo.
Parlando di cose che so,
3 è il primo numero primo dispari su un’infinità
di numeri primi tutti dispari tranne il 2;
3 è la parte intera del pi greco;
3 è il numero minimo di lati che servono per
costruire una figura geometrica piana: il triangolo.
Potremmo passare ore a sviscerare
questi 3 macro-argomenti (ne ho scritti 3, figata!).
Parliamo di cose che non so,
il 3 spesso è associato alla religione: in
quella cattolica la santissima trinità è fatta appunto da Padre, Figlio e
Spirito Santo: 3 elementi;
Cristo muore a 33 anni e 33 oltre a contenere
due 3 è anche divisibile per 3.
Cristo risorge dopo 3 giorni, il gallo canta
dopo che Pietro l’ha rinnegato 3 volte;
in più sul monte è crocefisso con altri 2, i
famosi due ladroni e 2+1 fa 3.
Avete notato la disparità di
volte che compare il 3 nella nostra religione rispetto a quante volte compare
nella matematica?
Decisamente è un confronto impari! Ma esattamente è un confronto impari come le
persone di prima hanno risposto 3 alla domanda “qual è il numero perfetto?”.
Senza necessariamente fermarci alla religione e proseguendo nei detti popolari,
abbiamo
“3 indizi fanno una prova”;
“non c’è 2 senza 3”;
“i 3 moschettieri”. Che poi, non erano 4?!
In matematica non funziona così:
in matematica la religione non c’è, non ci sono le credenze popolari, non ci
sono i 3 moschettieri, che poi non erano 4.
In matematica un numero è perfetto se è somma dei suoi divisori tranne se
stesso.
Vi faccio un esempio:
25: i divisori del 25 sono 25, 5 e 1, ma bisogna
togliere se stesso quindi rimangono solo 5 e 1, ora sommo i suoi divisori:
5+1=6, ma 6 non è uguale al numero di partenza 25,
quindi 25 non è un numero perfetto.
28: i divisori di 28 sono 28, 14, 7, 4, 2, 1, ma
bisogna togliere se stesso e quindi rimangono 14, 7, 4, 2, 1, ora sommo i
divisori: 14+7+4+2+1=28 e 28 è esattamente il numero di partenza, quindi 28 è
un numero perfetto.
Mi piace sottolinearlo un’altra
volta: in matematica non ci sono detti ma definizioni che valgono o non
valgono, non è che valgono a metà; quello che voglio dire è che non sempre 3
indizi fanno una prova, non sempre sti cazzo di moschettieri son 3, a volte
sono 4. Io spero di dormire questa notte perchè so già che questo dilemma mi
disturba e non ho voglia di andare a controllare.
Riprendo, quindi, la domanda e il titolo: 3! o 3? Qual è il numero perfetto?
Per chi non lo sapesse 3! non è un’esclamazione, una sorta di “imperativo” del
3, ma in matematica il punto esclamativo si intende come fattoriale ed è uno
sviluppo di prodotti del numero davanti al punto esclamativo.
Faccio un esempio:
5! è come
scrivere 5*4*3*2*1=120
4! (i moschettieri), è
come scrivere 4*3*2*1=24
In definitiva 3! è 3*2*1=6 e 6 è il primo
numero perfetto (per completezza 1 è non perfetto per lo stesso motivo per cui
è non primo); possiamo dimostrare che 6 sia perfetto:
6: i divisori di 6 sono 6, 3, 2, 1, ma bisogna
togliere 6 quindi rimangono 3, 2, 1, ora sommo 3+2+1=6, ma 6 è il numero di partenza quindi 6 è
perfetto!
Torniamo alla domanda del titolo
ma solo per deformazione professionale: 3!o 3?.
Ho spiegato il significato di “!” che indica il fattoriale, ma non ho considerato il simbolo “?” e c’è
un motivo: non significa nulla, è un punto di domanda e sta ad indicare proprio
una domanda.