Questo sito web utilizza i cookies per garantire all'utente la migliore esperienza possibile quando visita il sito web. L'utente è invitato a prendere visione della Privacy Policy per maggiori informazioni in merito. Facendo clic su "Accetto", l'utente accetta l'uso dei cookies non essenziali
IgnoraAccetto
23 Aprile 2022
Dati (in)affidabili? Ce lo spiega Benford! Il caso Enron.
Marco Moscatelli
tempo di lettura: 5 min
Un po' per natura e un po' per
deformazione professionale mi sono sempre chiesto se i dati che ci vengono
mostrati siano davvero dei dati affidabili oppure no. In sostanza non mi fido
moltissimo delle fonti, in quanto la raccolta dei dati è spesso
sottovalutata, ma, in realtà, è la fase più importante del processo.
Perchè?Perchè se i dati iniziali non sono corretti allora tutte le analisi che seguono
saranno non corrette!
Sembra una banalità ed in effetti lo è, ma i castelli di
carta cadono proprio per le banalità. La verità è che non sempre si possono
fare delle verifiche sui dati raccolti, un po' perché verificarli puntualmente
sarebbe come raccoglierli nuovamente, un po' perché a volte abbiamo pagato
società per fare questo lavoro al posto nostro e un po' perché a volte la
superficialità vince sulla precisione; tutte queste cose hanno un denominatore
comune che è il tempo! Spesso non abbiamo tempo di verificare i dati! Tempo,
però, che saremo costretti a recuperare poi in caso di conclusioni errate
causate da dati sbagliati!
A volte un'analisi sbagliata è
solo un'analisi sbagliata, ma in altri casi può essere causa di fallimenti
aziendali non necessariamente di poco conto. In questo spazio vorrei portare un
esempio di come una raccolta/pubblicazione dati abbia portato al fallimento di
una delle più grandi aziende statunitense: la Enron Corporation.
Il caso Enron.
La Enron Corporation nasce come
impresa di distribuzione di gas, possedendo un'enorme quantità di impianti sul
territorio americano, guidata da uno stile tradizionale come tutte le aziende
governate dalla burocrazia e che detengono il monopolio. La svolta, che poi
risulterà una svolta negativa per come è stata gestita e non per l'idea in sè, fu
l'apertura del mercato libero che ha radicalmente modificato il modello tradizionale
Enron, favorendo un'idea innovativa dell'epoca: la nuova versione, la nuova
strategia si basava sulla realizzazione interna di "pezzi di
processo" che Enron sapeva fare alla perfezione commissionando, invece,
all'esterno tutto il resto, senza però perdere il prodotto finale!
La "vecchia" idea di
filiera, che seguiva il prodotto finale dall'inizio alla fine, venne così
smontata in n pezzi distribuiti da Enron a Enron stessa e all'esterno, per poi
essere riassemblati e quindi venduti ancora una volta dall'azienda madre! Ad
oggi questo processo è abbastanza acquisito, ma all'epoca sembrò essere una
novità! Questo ovviamente permise ad Enron di focalizzarsi solo su poche
attività e concentrarsi su altre come, ad esempio, nuove tecnologie e nuove
visioni strategiche. Una di queste fu proprio quella di letteralmente buttarsi
sulle piattaforme per mercati online, constatando che sarebbe stato molto più
produttivo acquistare e vendere le commodities sotto forma di trading piuttosto
che produrle. Questo portò inevitabilmente a 3 conseguenze:
vendita/cessione dei numerosi impianti sul territorio
americano;
marketing/promozione dei prodotti sulle piattaforme
online anche pagando, si scoprì in seguito, persone influenti del Paese;
una volta messo a punto il sistema di trading per il
gas si estese il modello all'energia elettrica e all'acqua.
Con questo tipo di approccio,
investendo capitale relativamente basso derivante dalla vendita degli impianti,
costituita solo da uffici e divisioni necessarie per operare sul mercato e
togliendosi gli impicci della produzione, nel giro di poco tempo Enron si
alleggerì in termini di capitale investito ma i ritorni furono davvero
interessanti.
E questo, come si può facilmente
immaginare, non può passare inosservato! Ma non solo dai media e dai giornali, anche
dalle Università che presero Enron come nuovo modello di impresa per studiarlo
e replicarlo.
Non solo, anche gli investitori videro
in questo nuovo modello e questo nuovo modo di fare mercato una possibilità per
arricchirsi, ma non tanto nel trading delle commodities quanto nelle azioni di
Enron che brillavano e crescevano e l'idea della compravendita era davvero
allettante!
L'ascesa di Enron fu tanto veloce
quanto la discesa, un po' come perdere chili velocemente per poi rimetterli in
poco tempo.
IL CROLLO!
Quando si produce un qualcosa di
tangibile è abbastanza semplice identificare costi, ricavi e guadagni, in
quanto tutto ha un prezzo, ma quando si parla di cose non tangibili, di
servizi, di software, di trading è molto più difficile identificare i costi e
quindi di riflesso le altre due voci: ricavi e guadagni.
Nel primo caso, inoltre, non
esiste il concetto di "fiducia" nel senso che essendo il prodotto
finito una cosa tangibile, tutti possono valutare la bontà o meno del prodotto,
ma se si tratta di un'azione, gestita da un trader che prende dei soldi se le
cose vanno bene e li perde se vanno male, affidandosi completamente alla borsa
che può salire o scendere solo se qualcuno dà una notizia (vera o falsa non ha importanza),
beh allora il concetto di fiducia sta alla base del prodotto non tangibile!
Ed è questo, in sostanza, che ha fatto crollare Enron! I manager che si
espongono con notizie false per aumentare il valore delle azioni facendo venire
appetito agli investitori ma vendendo le proprie sottobanco, trader che
operavano in malafede, documentazione necessaria ma non adeguata alla nuova
struttura Enron (da produttore a venditore di servizi) ... A tutto questo
aggiungete poi la creazione di n società fantasma che acquistavano beni a
prezzi gonfiati da Enron facendo aumentare il prezzo delle azioni, mascherando
così il debito della casa madre senza collegarlo direttamente ad essa. Queste
società venivano usate anche per scaricare parte del bilancio di Enron come debiti!
Tutto questo porta a dichiarare bilanci falsi.
Nel 2001 si avviò un procedimento
formale contro Enron che fece perdere 10 dollari sulle azioni. Successivamente
fu dichiarato che Enron aveva effettuato investimenti sbagliati facendo
crollare maggiormente in borsa le proprie azioni. Nel giro di un anno le azioni
passarono da 86$ a pochi centesimi mandando così in fallimento non solo
l'azienda stessa, ma anche banche, investitori, risparmiatori...
IL CROLLO!
Si poteva prevedere? Esiste(va)
un metodo per verificare la bontà dei dati? Ce lo sveli?
A tutte queste domande rispondo
"sì" e vi spiegherò come nella rubrica dedicata.