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Sì lo comincio così questo articolo perché pur essendo, come
direbbero i giovani d'oggi, "severo ma giusto", attorno a questa
frase gira l'effetto Dunning-Kruger. L'ignoranza va a braccetto con
l'arroganza, mentre la conoscenza è spesso causa di dubbi: ma come è possibile
questo fenomeno? Sappiate che sono molto affezionato a questo concetto in
quanto il mio mood della vita è un effetto Dunning-Kruger ciclico: quando penso
di sapere la spiego, poi mi accorgo che ci sono persone che ne sanno più di me,
studio, apprendo, conosco, penso di sapere, spiego ecc. Questa che può sembrare
pura follia è, però, per me un modo di tenermi sempre informato, sempre sul
pezzo... Ecco forse dovrei togliere la parte in cui spiego così eviterei di
dire cavolate ma questo serve per farmi capire che non ne so poi così tante e
quindi devo studiare!
Dopo questa digressione non richiesta e non necessaria sulla
mia vita forse è il caso di mettere a fuoco gli esperimenti dei due psicologi,
l'uno (Dunning) il professore dell'altro (Kruger).
Senza anticipare nulla il problema degli ignoranti, e non
inteso come elegantemente esprimono i dizionari "nel senso che
ignorano", no no, intendo proprio quelli che non sanno nulla e parlano a
sproposito, è più grave del previsto!
Lo studio
Lo studio effettuato dai due psicologi è tanto semplice
quanto geniale, ma d'altronde si sa che la semplicità è la base delle cose
geniali!
Ho detto semplice, non banale!
La modalità dello svolgimento del test consiste nel
selezionare studenti universitari di vario livello e far rispondere loro ad
alcune domande di grammatica e logica, due materie che richiedono per forza di
cose una certa competenza e conoscenza! L'idea, come vi anticipavo, non suscita
interesse da parte di enti prestigiosi, e nemmeno la domanda che posero loro
dopo "Come credi di esserti posizionato rispetto agli altri
studenti?" potrebbe interessare idee di investimento, ma le risposte degli
studenti, ecco forse quelle sì!
L'autovalutazione negli studenti incompetenti, cioè quelli
che avevano ottenuto meno al punteggio del test, cioè quelli con meno
conoscenza, era risultata molto superiore rispetto alla media, cioè fatemi dire
questi incompetenti pensavano di essersi posizionati sopra la media generale,
cioè erano convinti di aver risposto correttamente a molte domande! Prima
regola del fight club: non si parla del fight club! Tradotto in psicologese
dallo psicologo Adam Grant: "la prima regola del club Dunning-Kruger è che
nessuno sa di essere un membro del club." Fidatevi, questo è il meno dei
mali!
Dall'altra parte, le persone intelligenti, quelle che hanno
risposto con un punteggio alto, quelle che ne sanno, quando è stato chiesto
loro di autovalutarsi, hanno pensato bene di autovalutarsi al di sotto
dell'effettivo risultato del test! E anche qui fidatevi che non è il minore dei
mali! Purtroppo! L'idea di queste persone competenti è pensare che anche gli
altri siano al loro livello, sì anche gli ignoranti, e quindi vedono il test
non così difficile, ma alla portata di tutti con la drastica conclusione che
anche gli ignoranti posseggono le loro qualità e che quindi avranno fatto un
buon lavoro nel test! Russel, con uno dei suoi paradossi aveva già esposto la
questione "Il problema dell’umanità è che gli stupidi sono molto sicuri,
mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi."
Dopo qualche settimana gli studenti furono richiamati per
valutare le risposte date da loro compagni, cioè è stato chiesto loro di
visionare e correggere le risposte dei loro colleghi. Inutile dire che le
persone intelligenti erano in grado ed erano molto più abili nel valutare le
abilità dei loro compagni rispetto alle persone incompetenti. Questo genera una
conclusione:gli incompetenti, non essendo in grado di valutare le risposte
degli altri, non sono in grado di utilizzare il confronto per migliorarsi ed
apprendere qualcosa! Ecco qual è la cosa davvero grave secondo me: gli
incompetenti non acquisiscono consapevolezza dall’osservazione del
comportamento degli altri. Al contrario, gli studenti più bravi, dopo aver
visionato i test di gente meno brava, aumentano la propria autovalutazione
prendendo coscienza dal confronto! Grazie a Dio una gioia! Forse!
Ricapitolando Dunning e Kruger giunsero alla conclusione che
negli incompetenti l'errore sta nel sopravvalutarsi, cioè nell'avere un'elevata
valutazione di se stessi, mentre nelle persone intelligenti è avere una
soprastimata valutazione degli altri!
Come si ribalta questo nella vita reale? Di fronte a una
nuova sfida le persone incompetenti tendono a vedersi adatte, mentre quelle
intelligenti, risultano insicure e dubbiose ma non per una mancanza di capacità
o conoscenza ma semplicemente perchè tendono a sopravvalutare sia la sfida che
le persone che collaborano con loro!
Finalmente arriva la nota positiva, quella che mi fa
sorridere e mi riappacifica, seppur per poco tempo, al mondo: la formazione
come unica via d'uscita. Gli studenti sono stati sottoposti ad una veloce
lezione informandoli sulle risposte corrette e tutti gli studenti hanno
migliorato non solo la loro conoscenza ma anche il modo di autovalutarsi
rispetto agli altri. E questo genera il paradosso di Jefferson: "Colui che
sa di più, più sa quanto poco sa" cioè la formazione rende un pochino più
consapevoli le persone di quanto poco sanno... Ed ecco che ritorniamo al mio
modo di vivere descritto poco fa, in loop!
Questo è il grafico di Dunning-Kruger che riassume
graficamente tutto quello detto finora:
Quello che mi sento di aggiungere è una sorta di "porta
del teletrasporto" collocata più o meno verso destra, dove c'è il punto
più a destra del grafico che appena tocco l'ultimo punto mi riporta al
"monte della stupidità" (il primo picco) per rispetto della
conoscenza, per vederci piccoli rispetto alla conoscenza, per farci capire che
c'è sempre da imparare e di imparare, per dare ragione a Jefferson e infine
perchè studiare non è tutto ma per me è tutto -1.