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4 Novembre 2023
Il destino...secondo la logica matematica.
Marco Moscatelli
tempo di lettura: 4 min
Il primo motivo per cui non sopporto
questa parola è che è priva di qualsiasi significato logico, il secondo è
perchè la usano tutti, il terzo è perchè non esiste la controverifica!
Io divento una bestia quando sento la frase <<Eh era destino!>>...
Ma destino di cosa? Ma cosa vuol dire? Perchè?
Provo a estendere il
concetto con la speranza di portarvi dalla mia parte... Potete chiaramente
rimanere della vostra idea eh!
Dunque supponiamo di assistere ad una partita di calcio e dividerla
ipoteticamente in 3 casi:
La squadra A fa schifo per 90 minuti e poi segna vincendo la partita!
La squadra A domina la partita, va in vantaggio per 1-0 e poi al 90esimo viene
raggiunta dalla squadra B che pareggia con un clamoroso palo-goal!
La squadra A domina la partita, va in vantaggio 1-0, poi nel finale crolla e
prende 2 gol, uno all'89esimo e uno al 90esimo vincendo la partita!
Nel primo caso, vuoi non sentire qualcuno della squadra B che dice <<Abbiamo
dominato la partita e poi abbiam preso goal>> e qualcuno che risponde
<<Era destino andasse così...>>.
Nel secondo caso idem, qualcuno della squadra A che dice <<Cavolo siam
calati nel finale ma non ce lo meritavamo>> e qualcuno che risponde <<Era
destino!>>. E 2! Mi sto innervosendo!
Nel terzo caso, nemmeno a dirlo, quelli della squadra A, con le mani sui
fianchi che sospirando esclamano: <<Era destino!>>.
La domanda è: 3 risultati diversi ---> un'unica spiegazione?
Forse bisognerebbe andare più a
fondo, capire perchè anche se una squadra ha fatto schifo ha vinto, capire che
una distrazione può compromettere il risultato! Invece no! Diciamo quasi tutti <<è
destino!>>, sì certo allora tutte le cose che facciamo sono destino,
allora tutto è già scritto. Mi sembra abbastanza comodo limitarsi a dire <<è
destino!>>, perchè si fa meno fatica ad analizzare un certo tipo di
situazione, perchè è più facile.
Che poi è come tirare un rigore, no? Io scelgo di tirarlo a destra, poi
all'ultimo cambio idea, lo tiro a sinistra e il portiere para! Destino! Sì
certo come no?! E se segno? Destino anche quello! Sì sì, certo, è tutto
destino!
Non vi ho ancora convinto?
L'ultimo esempio, poi, ad ognuno le proprie riflessioni... Quando incontrate
qualcuno "per caso" qualcuno di importante, una persona fantastica
nel momento del bisogno o non so vi si ferma la macchina, uno/a si ferma vi
aiuta e diventa l'amore della vostra vita... Questo è il più classico dei casi in
cui viene usata impropriamente la parola destino!
Premesso che siamo 7 miliardi
sulla terra quindi la probabilità di trovare la persona giusta, come si dice, è
1 su 7 mld! Già qui si deduce che è una probabilità incontrare una persona che
si fermi a darti una mano! Se in più è figo/a, simpatico/a e generoso/a meglio
ancora!
Ma non è destino, è semplicemente
un caso probabilistico! E non è nemmeno fortuna! Altro non è che un caso
probabilistico!
Cioè, se incontri un cretino era
destino anche quello? Se vi piace pensare così, se vi piace pensare che
avete avuto fortuna/sfortuna, se vi piace pensare che è tutto scritto... Se vi
piace giustificare le cose semplicemente dicendo e sospirando <<Ehhh,
è destino>> fate pure.
A me piace pensare che ci sono 7 miliardi
di persone al mondo e posso incontrarne tante tutte diverse, con carattere
diverso ecc, quello che capita è semplicemente un caso di probabilità! La
matematica non sbaglia!
A me piace pensare che nel bene e
nel male quello che succede dipenda soprattutto da noi stessi, a me piace cercare
delle motivazioni a tutto quello che accade, magari con i numeri, a me piace
pensare che tutto quello che siamo o non siamo non è stato deciso in
precedenza!
Qui potrei essere frainteso e mi
voglio spiegare subito: se viene un terremoto e un’azienda o una casa crolla,
quello non è destino, ma ci sono cause naturali non prevedibili a distanza di
anni...
Chiudo con una citazione, inizialmente non mia, ma che ho ripreso e rivisitato:
<<il destino è una spiegazione comoda usata dagli uomini quando non
sanno spiegare o non vogliono spiegarsi il perchè di ciò che li circonda>>.