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5 Novembre 2022
La matematica applicata alla vita quotidiana: l’equilibrio della sinusoide.
Marco Moscatelli
tempo di lettura: 3 min
A: <<Hey ciao, come va?>>
B: <<Bene grazie, tu?>>
A: <<Alti e bassi>>
Io: <<Alti e bassi, alti
e bassi, ci sono! Sono i massimi e i minimi di una sinusoide!>>
Lo so, come al solito stravolgo
sempre tutto, o meglio, cerco di riportare frasi a qualcosa che conosco, che so
interpretare e maneggiare. Quindi la frase "alti e bassi" fa scattare
subito in me il grafico di una funzione trigonometrica: il coseno!
In realtà andrebbe bene anche seno
eh, in quanto sono semplicemente la stessa funzione ma shiftate di un certo
valore... Il grafico della funzione del seno (ma non avevi detto coseno? Sì ma
ho anche detto che è la stessa cosa!) è in sostanza una sinusoide. Per chi non
sapesse cosa sia una sinusoide qui in figura viene tolto ogni dubbio.
Sapete come si forma una
sinusoide?
Immaginate di avere una
circonferenza e una pallina che si muove sulla circonferenza a velocità
costante nel tempo, bene, ora di fianco metteteci un piano cartesiano dove
l'asse x, quello orizzontale, è il tempo e l'asse y, quello verticale, è l'altezza
raggiunta dalla pallina.
Ok, la pallina inizia a muoversi e
ad ogni istante proiettate sul piano cartesiano la coppia (istante, altezza),
fatelo all'infinito, come risultato otterrete punto per punto una sinusoide.
Sembra una ricetta ma non lo è.
Non so se sono stato chiaro, ma
l'idea è che ad ogni posizione della pallina sulla circonferenza, si può
attribuire una posizione nel tempo sul piano cartesiano! Risolto come si
costruisce una sinusoide, se la guardate bene presenta tante gobbe alte e tante
gobbe basse. Le gobbe alte hanno tutte la stessa altezza e anche tutte le gobbe
basse, la loro altezza dipende dal raggio della circonferenza a sinistra.
Ora immaginate la pallina che era
sulla circonferenza e fatela camminare lungo la sinusoide (vi ricordo che
l'asse orizzontale è il tempo), quindi è come se voi steste facendo una
camminata trascorrendo del tempo. Ora allarghiamo il concetto di tempo. Se in
una giornata ad ogni secondo vi fate una gobba, penso che alla decima vi venga
anche un po' da rimettere, quindi facciamo che per andare dalla gobba alta alla
gobba alta successiva ci mettiate 24 ore, ma 24 ore sono una giornata e in una
giornata avrete fatto 1 discesa e una salita, cioè in sostanza ci sono stati
momenti in cui la vostra giornata era in discesa e alcuni momenti in cui era in
salita.
E poi, comincia un'altra giornata!
Altra discesa e altra salita! Va beh ormai siete entrati nel mio loop, cioè
quello di interpretare gli alti e bassi della vita tramite una funzione
matematica!
Senza entrare troppo nello
specifico questa sinusoide può essere un po' più morbida, cioè le discese e le
salite sono più tranquille, oppure più strong, cioè le discese e le salite sono
più ripide. Ma la sostanza non cambia: in una giornata per andare da una
gobba alta alla successiva gobba alta, dovrete fare sempre una salita e discesa.
Vi dirò di più. Immaginate di
avere una giornata piattissima, una di quelle giornate nelle quali non vi
succede nulla! Portiamolo all'estremo, una giornata da encefalogramma piatto!
Ecco che avremmo una retta, una linea orizzontale, dove sono le salite e le
discese?
In realtà, siamo comunque sempre
in presenza di una sinusoide detta degenere, cioè immaginatevi una sinusoide
con discese e salite quasi impercettibili ed ecco che siamo in prossimità della
retta! Ogni tanto avere giornate così ci vuole!
Perché tutto questo cinema
sulla sinusoide?
Molto spesso si sente parlare di
equilibrio, le persone sono sempre alla ricerca del proprio equilibrio
interiore e la sinusoide è la funzione perfetta per descrivere l'equilibrio,
sia che abbiate una giornata burrascosa (discese e salite ripide), che non vi
succeda nulla in particolare (discese e salite morbide) e se proprio avete
voglia di niente tirate il filo della sinusoide e state sulla linea retta!
Nella sinusoide il percorso in salita è uguale a quello in discesa e viceversa,
più equilibrio di così!
Mi permetto, inoltre, di fare un
aggancio al padre della teoria dell'equilibrio: John Nash! Ho l'ansia quando
parlo di Nash, perché potrebbe essere il mio matematico preferito e forse
merita un capitolo a parte, ma molto rapidamente egli afferma e dimostra che quando
n avversari razionali competono tra loro, sotto specifiche condizioni, esiste
sempre una situazione di equilibrio che si ottiene quando la mossa decisa dal
giocatore 1 non viene influenzata dagli altri n giocatori e viceversa. Perché
quella è la situazione migliore, rispetto a tutte quelle possibili (e quindi
tenendo conto anche delle possibili scelte degli altri). Il risultato di Nash è
un'estensione dei giochi a somma zero, zero che è proprio a metà tra il più
grande e il più piccolo numero esistente, cioè l'equilibrio!