Questo sito web utilizza i cookies per garantire all'utente la migliore esperienza possibile quando visita il sito web. L'utente è invitato a prendere visione della Privacy Policy per maggiori informazioni in merito. Facendo clic su "Accetto", l'utente accetta l'uso dei cookies non essenziali
IgnoraAccetto
30 Marzo 2024
Riflettici su. Come la luna sul
mare.
Marco Moscatelli
tempo di lettura: 3 min
Boccadasse, insieme a Tuerredda,
per motivi diversi, è una delle mie spiagge preferite. Se non ci siete mai
stati, vi consiglio di farlo, magari in un giorno d'inverno, magari sperando di
incontrare nessuno, magari con gli auricolari ascoltando le canzoni di De
Andrè, magari con un bicchiere di vino, potete sedervi sul bordo del muretto
che costeggia il mare e guardare a sinistra e destra passando dalle casette
colorate al mare.
“Creuza de ma” vi accompagna
mentre chiudete gli occhi <<E andae, andae, anda ayo; E andae, andae,
anda ayo>>, mentre l'aria che tira dal mare vi entra nel giubbotto e vi
scalda incrociando il vino che state sorseggiando.
Si fa sera, voi non vi siete
mossi, avete collezionato un sacco di pensieri, secondo me avete collezionato
anche un sacco di calici, ma allo stesso tempo la vostra mente è libera, perché,
il mare, con il suo moto perpetuo e creuza de ma, con il suo ritornello <<E
andae, andae, anda ayo; E andae, andae, anda ayo>> e dai diciamolo anche
il vino, vi hanno alleggerito.
Vorreste mangiare qualcosa e
magari anche in uno dei ristoranti dove andava sempre De Andrè, ma è bassa
stagione e probabilmente trovereste chiuso così, ciondolanti, vi recate un po'
più in là in cerca di cibo, salite la via, trovate un bar e vi sparate una
focaccia genovese. Ragazzi, come fanno lì la focaccia non la fa nessuno!
Ma il richiamo del mare si fa
sentire, perchè adesso è sera e di sera il mare ha tutto un altro aspetto. Perchè?
Perchè di sera c'è la luna e la
luna è meravigliosa! Non l'ho mai vista la luna a Boccadasse e non vedo l'ora
di farlo, ma sicuramente ho visto la luce della luna sul mare, in qualche mare,
non ricordo quale.
Precisazione: la luna non ha luce
propria, ma è illuminata perchè la luce del sole la colpisce e quindi si
illumina; di conseguenza riflette ed è per questo che noi la vediamo, riflette
la luce anche sul mare.
Mi sembra di essere stato troppo
poetico e serio ma, non so se avete presente l'immagine della luce della luna
sul mare, a me sembra una sorta di schizzo su un foglio nero (il mare
ovviamente) con una matita bianca.
Una sorta di sismografo ruotato di
90° con il mare che le fa sempre da foglio, una sorta di... ve lo dico dopo
perchè questa è grossa e prima di perdere credibilità devo dire un'altra cosa.
La luce della luna passa dall'aria
all'acqua e viene riflessa ed in parte rifratta.
La riflessione è quando la
luce viene respinta dal materiale che incontra senza penetrarlo e viene
respinta con lo stesso angolo con il quale colpisce il materiale.
La rifrazione, invece, è la
deviazione della luce una volta penetrato il materiale di cui sopra.
Nel nostro caso il materiale è il
mare, la luce viene in parte respinta e quindi riflessa e in parte rifratta,
quindi penetra fino a perdersi.
Io amo riflessione e rifrazione,
così, giusto per dirvelo!
Ah, riflessione e rifrazione è
ovviamente fisica.
Ah, la fisica, senza la
matematica, sarebbe trascendenza.
Ah, ancora una volta, sta
benedetta matematica! Ma non ci si poteva fermare a bere vino?
Effettivamente!
Comunque, ora che ho fatto il mio
breve intervento, vorrei veramente perdere del tutto la mia credibilità
paragonando l'immagine della luce della luna sul mare al negativo di una
ecografia di un bambino di un mese nella pancia della propria mamma.
Seriamente, guardate le immagini,
anche da sobri eh, non necessariamente con tutta la bottiglia di vino in corpo.
Questa cosa ce l'ho in testa da
parecchi anni e non so se è un bene o un male ma, l'altro giorno, mentre
guardavo lo speciale su De Andrè, c'era proprio un'immagine della luna sul mare
che ha richiamato in me vecchi ricordi e, solo ieri, mi sono dato un modo di
vedere questa analogia.
La luna non vive di luce propria,
riflette quella del sole sul mare così, anche i bambini, nella pancia della
loro mamma, non vivono di luce propria, di riflesso mangiano quello che
mangiano le loro mamme tramite il cordone ombelicale. Ecco questa è la cosa più
sensata che mi è venuta in mente.