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9 Novembre 2024
Sette intelligenze de che? Le sette intelligenze di Gardner.
Marco Moscatelli
tempo di lettura: 5 min
Saper svolgere un'equazione di secondo grado è come saper individuare il tannino, la prugna, ilciliegio in un bicchiere di vino?
Se la risposta è sì abbiamo un problema, se la risposta è no pure!
Oggi voglio essere polemico e allo stesso tempo farvi riflettere su una cosa senza necessariamente avere ragione, ma analizzandola da un punto di vista logico.
Allora prima di tutto mi verso un bel bicchiere di vino, 10 vendemmie limited edition, buonissimo! Vi spoilero già che capisco poco di vini, non so cosa sia il tannino, il ciliegio lo uso per affumicare nel mio amato barbecue e le prugne le faccio al forno con il bacon, ma questo mi piace e lo bevo! D'altra parte mi viene semplice risolvere un'equazione di secondo grado di qualsiasi tipo, in teoria anche dopo 3 o 4 calici di vino ma spero di non arrivarci.
Vado su internet e cerco cosa vuol dire la parola intelligenza; ah da piccolo sbagliavo a scrivere intelligenza, mettevo una "i" di troppo perchè la mia maestra nel dettato pronunciava "intelligienza" pronunciando fortissimo la i e poi ci segnava l'errore, mah, vai a capirla, va beh. Comunque ora quando ho un dubbio mi ricordo sta storiella e lo risolvo.
Treccani arrivo.
intelligènza: (ant. intelligènzia) s. f. [dal lat. intelligentia, der. di intelligĕre «intendere»]. – 1. a. Complesso di facoltà psichiche e mentali che consentono all’uomo di pensare, comprendere o spiegare i fatti o le azioni, elaborare modelli astratti della realtà, intendere e farsi intendere dagli altri, giudicare, e lo rendono insieme capace di adattarsi a situazioni nuove e di modificare la situazione stessa quando questa presenta ostacoli all’adattamento; propria dell’uomo, in cui si sviluppa gradualmente a partire dall’infanzia e in cui è accompagnata dalla consapevolezza e dall’autoconsapevolezza[...]
Ho tagliato la definizione perchè ci son tre pagine e ho preso la parte che mi interessa. Comunque in latino c'è una "i" in più, certo non lì dove la metteva la mia maestra, forse si è confusa. E l'accento è grave sulla e quindi va pronunciato con la e aperta, io sempre con e chiusa uffa.
Un'altra che mi han detto alle elementari è che zia, zio, zione non vogliono la doppia zeta, poi arriva un pazzo con la sua "pazzia" ed ecco mandato a monte tutte le mie credenze. In matematica non ho mai avuto questi problemi, forse perchè ho l'intelligenza logico-matematica? E qui parte la prima provocazione: no, non ho nessuna intelligenza logico-matematica! Ho voglia di scrivere intelligenza con la i, ma verrei bannato.
Vi riporto le 7 intelligenze che sono state introdotte da Gardner così ci ragioniamo e poi ragioniamo anche sulla definizione di intelligenza.
logico-matematica
linguistica
visuo-spaziale (ma questa che cazzo è?!)
corporeo-cinestetica (pure questa eh!)
musicale (veramente han messo questa?!)
intrapersonale
interpersonale
Non so voi, ma ho fatto fatica con le ultime due che apparentemente ingannano.
Comunque, senza nessuna polemica eh, non è vero, con polemica e anche tanta, mi viene da dire che se queste possono essere chiamate "intelligenze" allora sul mercato ce ne sono altre; e infatti curiosando in internet ho visto che ne sono state aggiunte altre a quelle proposte dal grande e irreprensibile Gardner: c'è l'intelligenza emotiva e vi anticipo che questa è quella che mi fa impazzire più di tutte, c'è quella collaborativa, c'è quella creativa e quella naturalistica.
Ecco sto cominciando ad innervosirmi! Mi verso un bicchiere va. E due!
Alla luce della domanda di apertura mi viene da chiedere se qualcuno abbia mai pensato ad una intelligenza enologa, o del cibo, in quanto io non credo di averla, perchè come dicevo non ho la capacità di riconoscere da un bicchiere all'altro la composizione del vino.
E mi chiedo: sei non intelligente? non hai l'intelligenza enologa? hai solo quella logico-matematica?
Vado su treccani a cercare un altro significato, un attimo eh.
attitùdine: s. f. [dal lat. tardo aptitudo -dĭnis, der. di aptus «adatto»]. – 1. Disposizione innata o acquisita (fisica, psicofisica, o psichica) che rende possibile o facilita lo svolgimento di particolari forme di attività: avere a. per le lettere, per le arti; avere a. alle armi o alla vita militare; non ha molta a. a fare l’insegnante; dimostra ancora scarse a. critiche; uomo senza alcuna particolare a.; avere o essere dotato di a. generiche.
Ok, ora possiamo ragionare sulle due definizioni, quella di intelligenza e quella di attitudine.
Alcune considerazioni:
1- io credo che le intelligenze elencate non siano intelligenze ma più attitudini e questo è il nocciolo della questione, quello che mi fa innervosire più di tutto! Io spero la pensiate come me.
2- fermarsi a 7 è una follia in quanto ognuno può aggiungere la propria... attitudine ovviamente, ognuno ha un'attitudine. E non dite che è una clusterizzazione che può comprendere tutto perchè non ci sto, mai!
3- forse questo sistema è fatto in modo per agganciare ad ognuno di noi una forma di intelligenza e sentirsi meno capra? Perchè è sicuramente più figo dire "ho l'intelligenza emotiva" piuttosto che essere “empatico", ah comunque per me non ha funzionato comunque!
4- se vogliamo tenere la parola intelligenza ok, però allora dobbiamo modificare il significato, pensate voi ad avvisare la treccani?
5- io non sono nessuno, ma qua chi segue sto filone e pure chi lo ha proposto toppa alla grande.
Ritornando alla domanda iniziale e alla questione "abbiamo un problema" in entrambi i modi di rispondere "sì/no", il problema sta nel fatto che se rispondiamo sì allora stiamo pareggiando, secondo me correttamente, 2 attitudini, e badate bene che non ho scritto intelligenze, diverse quindi cade l'ipotesi di Gardner perchè la capacità di riconoscere un vino non rientra nelle sue sette intelligenze; viceversa rispondendo no, secondo me ci sono due problemi: il primo è che non riconosciamo che entrambi siano attitudini e chi sa fare una equazione NON è più intelligente di chi sa riconoscere un vino, è semplicemente "più portato" e due non stiamo riconoscendo che sono entrambe due attitudini ma riconosciamo una delle due (e qua mi butto- che riconoscereste come intelligenza quella di saper risolvere una equazione) come intelligenza e l'altra no.
Mi verso il terzo bicchiere (e tre!), guardo di fianco a me e ci sono degli scarabocchi scritti da me su sommatorie e produttorie e quant'altro; mi domando se davvero li abbia scritti io perchè già al terzo non li capisco, va beh ci bevo sopra (quasi quasi arrivo a 4, e quattro!), magari aiuta.