Questo sito web utilizza i cookies per garantire all'utente la migliore esperienza possibile quando visita il sito web. L'utente è invitato a prendere visione della Privacy Policy per maggiori informazioni in merito. Facendo clic su "Accetto", l'utente accetta l'uso dei cookies non essenziali
IgnoraAccetto
2 Dicembre 2023
Diritto e tecnologia: la
Blockchain come registro di marchi, disegni e opere d’arte attraverso gli NFT.
Irene Procopio
tempo di lettura: 3 min
Tra le innovazioni digitali degli
ultimi anni spicca tra tutte la Blockchain, come strumento di tracciabilità
delle filiere e dei mercati e di certificazione delle informazioni che
contiene. I suoi utilizzi sono molteplici e vanno oltre l’ambito finanziario.
La blockchain è un registro
digitale, in una rete distribuita di computer indipendenti, di informazioni
autorizzate e quindi autenticate, immutabili e crittografate.
Per il mondo dell’arte e del
design, rappresenta una nuova frontiera, soprattutto rispetto agli NFT (Non
Fungible Token). Essendo un sistema innovativo, non ancora disciplinato in modo
specifico dalla normativa, non è facile comprenderne le caratteristiche
tecniche e non sempre è utilizzato nella maniera corretta.
Un NFT è un asset digitale che
rappresenta oggetti digitali unici, riconoscibili e non fungibili, perché ogni
NFT possiede informazioni uniche. È un certificato digitale di autenticità
che può essere scambiato e detenuto facilmente.
Attraverso la tokenizzazione è,
quindi, possibile creare la rappresentazione digitale unica di un bene o asset
del mondo reale. Il valore nel possedere il token non fungibile associato a
un’opera d’arte o ad un disegno o logo, quindi, risiede nella garanzia di
possesso di un oggetto autentico, unico e non falsificabile.
L'NFT generato, viene poi venduto,
esposto e scambiato su marketplace ad hoc, dai quali è possibile recuperare anche
tutte le informazioni utili. Le chiavi di lettura dell’NFT sono relative
all'associazione tra il file, il proprietario e una serie di informazioni che
sono i metadati.
I metadati, a loro volta,
contengono:
Il nome dell’opera o del disegno o
del logo
Le sue caratteristiche
Lo stato
Link al media
Informazioni e dettagli
Esistono anche sistemi per
criptare alcuni metadati all'interno dell’NFT e si chiamano secret NFT.
Sono utilizzati per creare esperienze esclusive e limitate ad alcune persone,
attraverso un sistema di autenticazione basato sulla Blockchain.
Nell’ambito, poi, dei modelli di
business e di governance degli NFT, alcuni casi recenti hanno dimostrato
l’utilità concreta di una strategia ad hoc, mirata ed efficiente.
Come, ad esempio, il caso di
Banksy che, come molti sapranno, ha distrutto una sua opera battuta all’asta
per 1 milione di sterline. L’opera fisica si è autodistrutta dopo essere stata
venduta, ma l’artista ne ha protetto una copia in formato digitale proprio
attraverso gli NFT. Infatti, l’opera è ancora disponibile su opensea.io,
autenticata dall’artista.
Nell’ambito della tutela della
proprietà intellettuale, rientra anche il caso che ha coinvolto una nota
squadra di calcio. La Juventus è entrata nel mondo cripto producendo e vendendo
i marchi “Juventus” e “Juve” e la maglietta bianconera in formato NFT.
La vicenda è molto interessante,
perché ha coinvolto il Tribunale di Roma che si è trovato a decidere sulla
possibile violazione del marchio della squadra da parte di un ex calciatore.
Infatti, oggetto della vicenda è stata una carta da gioco che raffigurava il
calciatore in questione con indosso la maglia della squadra. Il tutto si è
concluso con una vittoria della Juve, grazie soprattutto al certificato in NFT
che, pur non essendo regolamentato dalla normativa, rientrava nelle
pubblicazioni elettroniche inserite nelle classi merceologiche a cui il marchio
si riferisce e quindi protette dal diritto di esclusiva.
Un altro caso molto interessante
riguarda la collezione NFT Crazy Fury di Montemagno, noto consulente e
divulgatore in ambito imprenditoriale. Prescindendo dalla grafica e dal valore
monetario dell’investimento, ciò che rende interessante la collezione sta nel
suo utilizzo come strumento di business. In pratica, in seguito all’acquisto di
uno o più pezzi della collezione, Montemagno offre in omaggio pacchetti di
consulenze dimensionati in funzione dell’acquisto stesso; invogliando così il
cliente all’acquisto degli NFT quasi come fosse merchandising aziendale e allo
stesso tempo fidelizzandolo attraverso la brandizzazione dell’NFT.
Oltre a garantire una tutela
rispetto alla paternità dell’opera o disegno e contro eventuali abusi o
utilizzi illeciti, l’innovazione digitale può diventare, quindi, anche uno
strumento di comunicazione e di guadagno dalla proprietà intellettuale
attraverso una strategia di governance a tutto tondo; per la quale è
fondamentale neutralizzare eventuali minacce e impedirne utilizzi scorretti
così da massimizzarne i profitti.