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25 Settembre 2021
La
marca temporale e altri strumenti digitali di tutela.
Irene Procopio
tempo di lettura: 3 min
Uno dei fattori
che allontana professionisti e imprenditori dagli strumenti giuridici è sicuramente legato
ai costi da sostenere, tanto cari quanto sono gravi i rischi da cui proteggono.
È vero, però, che i rischi non sono sempre gravi e l’imprenditore, soprattutto
quello italiano, ha dimostrato un discreto coraggio nell’avventurarsi.
Per rendere la
tutela più accessibile a tutti, dobbiamo spostare l’attenzione dagli strumenti
del diritto a quelli che il diritto offre all’imprenditore. Gli strumenti alla
portata di ogni professionista sono molteplici, alcuni anche digitali.
Quello prescritto
per legge e più usato in Italia è la PEC. Presentato alle imprese e ai
professionisti come uno strumento di comunicazione digitale certificata, ha
cambiato il modo di fare business e di gestire l’impresa, vantando 18 anni di
esistenza normativa. Si tratta di uno strumento di diritto informatico che, attraverso
un sistema di autenticazione (certificata), offre alcuni servizi come la firma
digitale, la casella di posta, il deposito di documenti sui portali telematici,
l’archivio per le fatture e la marca temporale (o timestamp) dei documenti.
Nel linguaggio
informatico, il timestamp è la
misurazione del tempo tramite il conteggio del numero di secondi a partire da
una particolare data che viene fissata durante la programmazione e conosciuta
come unix epoch.
Trattandosi di un
conteggio a cronometro, è possibile avere una data certa di una
specifica operazione e quindi tracciare anche la data di creazione del file,
garantendo l’immodificabilità del dato.
La certezza del
dato è sancita anche dal diritto.
La data e l'ora di formazione del documento
informatico sono opponibili ai terzi se apposte in conformità alle Linee guida.
Art. 20 del Codice dell’Amministrazione
Digitale (D.lgs n. 82/2005).
Immaginiamo allora
di voler fare il timestamp del disegno di una lampada per un progetto di design
che potremmo valutare come opportunità d’investimento. Accedendo all’app o sito
che utilizziamo per la gestione della casella PEC, o in app e siti di altri
hosting, possiamo acquistare diversi servizi digitali, tra cui i pacchetti di
marche temporali. Autenticandoci tramite Smart Card possiamo, poi, firmare
digitalmente il documento e marcarlo temporalmente attraverso le opzioni di
salvataggio della stessa app o il sito che utilizziamo (il formato del file
marcato sarà .pdf.tsr/tsd). In pochi minuti e alla modesta cifra di
€0,80 ca. il progetto della nuova lampada è ora di nostra proprietà e possiamo
opporlo a chiunque lo rivendicherà. Chiaramente, come per tutti gli strumenti giuridici, la portata della tutela resta da valutare caso per caso e sempre nel rispetto delle Linee Guida.
In un’ottica di
strategia di tutela a lungo termine, lo strumento digitale, in particolare la
marca temporale, assume il ruolo di garanzia di tracciabilità e certificazione
delle operazioni effettuate su documenti, immagini e file. La base informatica
dello strumento consente di verificare l’affidabilità del tracciamento, oltre
che di certificare la titolarità del file fino a tracciare l’indirizzo IP dell’autore.
La sintesi del discorso
più comune tra imprenditori e professionisti è:
Ma non basta che
mandi una mail PEC con il file allegato a me stesso?
Non è detto.
Creare un file e mandarlo tramite PEC, certificherebbe la data e l’ora di
formazione della mail inviata e non più del documento, limitando così la
certezza del timestamp alla corrispondenza (intesa come comunicazione) e non al
documento stesso.
Il timestamp,
semplice e alla portata di tutti, è solo uno degli strumenti di una strategia di
tutela ben strutturata e a lungo termine. Il cui primo, piccolo ma importante,
risultato sarà di un professionista o imprenditore più consapevole prima del
proprio know how e poi di come proteggerlo.
Per coloro che
lavorano in ambito R&S, per i designer, gli ingegnerei, gli artigiani, i
musicisti e i creativi in genere, la prassi giuridica è in piena evoluzione e
si avvicina sempre di più ai bisogni specifici delle realtà creative con
soluzioni a lungo termine e alla portata di tutti. L’informatica e il diritto
si incontrano in molteplici punti tra cui: l’archiviazione, la certificazione,
la tracciabilità, le licenze e i contratti.
Inoltre, per
coloro che desiderano condividere in sicurezza le informazioni e i segreti per
creare nuove soluzioni congiunte, c’è un’alternativa! Le soluzioni con licenza
open source o licenza free culture disponibili sul mercato offrono anche
opzioni di tutela meno rigide, non segrete, di cui molte gratuite.
Lo strumento
informatico può agevolare le operazioni più complesse ma è necessario uno
sforzo da parte dell’utilizzatore di conoscerlo per sfruttarlo al meglio anche
in chiave giuridica, possiamo cominciare col testarlo.