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20 Novembre 2021
Il legal design,
un’innovazione giuridica. La proposta di legge alla Camera.
Irene Procopio
tempo di lettura: 5 min
Tra le nuove tendenze e perfettamente in linea con l’attuale
rivoluzione digitale, il legal design sta cambiando le prospettive per il
diritto e per tutti i cittadini, offrendo un metodo semplice per rendere la
legge e gli strumenti giuridici non solo efficaci ma anche alla portata di
tutti.
Come tutti i processi datati, anche quelli giuridici
tradizionali si scontrano con il contesto moderno e richiedono un cambiamento,
in questo caso, di pensiero e di forma. Quando approcciamo al diritto molto
spesso dimentichiamo del suo essere uno strumento prima di tutto sociale, sia
in termini di regolamentazione che di sviluppo della comunità.
È probabile che la causa di questa confusione sia l’evoluzione
del diritto stesso (e dei suoi processi) che oggi ci appare come una macchina
complessa e non per tutti. Come un diritto lontano ed estraneo rispetto alla comunità
che regola, fatto di meccanismi che sembrano imposti dall’alto e privi di con-senso.
Il legal design è la disciplina che, combinando
competenze legali, design e innovazione tecnologica, mira a rendere comprensibili
ed intellegibili le informazioni di contenuto e valore giuridico. Può
riguardare anche la progettazione di software o app di gestione in ambito
giuridico.
Lo user-centered design è un insieme di processi
che mettono gli utenti, utilizzatori finali, al centro della progettazione e
dello sviluppo di un prodotto.
Molti esperti, giuristi e no, tra cui Margaret Hagan, Direttrice
del Legal Design Lab della Stanford Law School e pioniera di questa moderna
disciplina, sostengono che è necessaria una rivoluzione nel modo in cui creiamo
e comunichiamo le leggi e i contenuti giuridici.
Il legal design può essere applicato in diversi modi, ambiti
e da diversi professionisti, con l’obiettivo comune di rendere il diritto efficiente
ed accessibile a tutti.
Due elementi fondamentali:
La centralità dell’utente nella costruzione dell’ordinamento
giuridico, sia nell’analisi del contesto che nella progettazione, così da rendere
l’intero sistema efficientemente al servizio delle persone.
La rappresentazione e l’adattamento delle informazioni e
dei contenuti ai destinatari, così da garantire l’accessibilità
all’informazione e la facile comprensione del suo contenuto.
Lo stile di scrittura:
in linguaggio chiaro (Language)
facilmente fruibile (Design)
in modo da stabilire una connessione con l’utente finale (Relationship)
e da veicolare il messaggio (Content)
L’applicazione del legal design in Europa ha coinvolto tanto
i governi quanto gli studiosi e professionisti della materia. Primo tra tutti i
Paesi europei, la Finlandia è diventata uno dei centri mondiali del legal
design che ha dato vita alla Legal Design Alliance, un network di esperti e
amatori.
Merita segnalare anche il cambio d’approccio favorito dalla
stessa Unione Europea che, soprattutto in tema sicurezza, ha favorito il legal
design in più interventi, dal concetto di privacy by design secondo il GDPR
alle utili infografiche circa le misure di prevenzione del contagio da COVID e
di prevenzione dei rischi sul lavoro.
La proposta di legge alla Camera.
Il 25 giugno 2021 la Commissione Affari
Costituzionali della Camera dei deputati, su iniziativa della stessa Camera, è
stata chiamata a valutare la proposta di legge n. 2731/2020 che riguarda l’introduzione
di una nota illustrativa per agevolare la comprensione del contenuto
delle leggi e degli atti aventi forza di legge.
La premessa alla proposta richiama due sentenze (sent. n.
364/1988 e sent. n. 209/2010) della Corte costituzionale che si è espressa su un tema
fortemente sentito: la conoscibilità della legge e la sua incidenza sulla responsabilità
penale, certa per il cittadino.
Senza approfondire nel dettaglio il dibattito giuridico, possiamo
intuire che le motivazioni della Corte si basavano, già allora, su un approccio
focalizzato sul cittadino e sul suo bisogno di conoscere la legge per poterla
osservare.
Da un lato, quindi, ogni cittadino ha il dovere di
informarsi e di conoscere, dall’altro lo Stato deve
garantire che la legge sia chiara, rendendo l’ignoranza evitabile, cioè superabile
da chiunque altro si fosse trovato nella stessa situazione.
La comprensibilità è un valore che lo Stato deve perseguire:
spetta, infatti, al legislatore garantire i mezzi per rendere comprensibile la
legge con l’obiettivo di ottenere l’osservanza spontanea delle regole da parte
dei cittadini.
Secondo quanto presentato nella proposta di legge, la lontananza del
linguaggio giuridico da quello popolare comporta il rischio di un divario tra
la norma e il suo destinatario, cioè il cittadino. Con la conseguenza che i
cittadini incontrino maggiori difficoltà nella spontanea osservanza delle regole.
La proposta suggerisce che le leggi siano affiancate da un supplemento
comunicativo e divulgativo che ne favorisca la fruibilità, rendendole così
accessibili ai loro naturali destinatari.
Si tratta di una nota illustrativa del contenuto
dell’atto legislativo, da ideare e creare secondo criteri di chiarezza
espositiva e con il supporto di esperti in materie giuridiche, di linguistica e
di comunicazione. Senza efficacia normativa o interpretativa, la nota avrebbe
invece natura illustrativa e divulgativa.
Pur essendo un passo avanti verso la chiarezza normativa, la
scelta di aggiungere una nota chiarificatrice non integra tutti i principi del
legal design che mirano a rendere prima l’ordinamento giuridico più
efficiente poi la comunicazione più efficace.
Integrare e complementare la legge con elementi grafici, che
chiariscano e rendano più accessibile e memorizzabile l’informazione trasmessa,
è uno dei principi della disciplina che sta rivoluzionando il rapporto tra i
cittadini e la legge.
Abbiamo bisogno
di un'innovazione giuridica centrata sugli utenti, e ne abbiamo bisogno ora. (cit. Margaret Hagan)
Un vero e proprio metodo, tanto tecnico quanto innovativo,
che ci permette di rendere il sistema legale più efficiente e di favorire la
partecipazione attiva del cittadino al diritto.
Attraverso il legal design, il diritto si discosta dai
tecnicismi e dalle procedure per assumere una dimensione performativa più ampia
inglobando la qualità sociale dei servizi giuridici.
La valutazione dell’impatto sociale di uno strumento è data da
indicatori che si possono rilevare e monitorare. Se il confronto tra i
risultati attesi e quelli ottenuti non fosse positivo dovremmo rivedere i
processi: step 1, rilevare i problemi; step 2, ideare e mettere in atto le
soluzioni.
Le performance sociali sono il risultato a cui ambire e allo
stesso tempo il dato da monitorare.