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7 Giugno 2025
L’IA, le Smart City e il rischio di sorveglianza di massa.
Irene Procopio
tempo di lettura: 4 min
Quando parliamo di intelligenza artificiale ci riferiamo
inequivocabilmente ad un insieme di tecnologie che consentono ai computer o ad
altri dispositivi di eseguire una serie di funzioni avanzate, tra cui la
capacità di vedere, comprendere e tradurre il linguaggio parlato e scritto,
analizzare i dati, fornire suggerimenti e molto altro.
Per Intelligenza Artificiale (IA) si intende quel settore
dell'informatica che studia la possibilità di costruire computer in grado di
riprodurre il funzionamento di alcune capacità della mente umana.
Per Machine Learning si intende un sottoinsieme
dell'Intelligenza Artificiale (IA) che si occupa di creare sistemi che
apprendono o migliorano le performance in base ai dati che utilizzano.
I sistemi di machine learning attualmente in uso possono
essere di 3 tipi:
supervised, che prevede i risultati
futuri sulla base di dati passati etichettati;
unsupervised, che individua modelli nei
dati senza etichette per classificare i risultati futuri;
reinforcement, che utilizza il metodo di
prova ed errore per migliorare il processo decisionale nel tempo.
A seconda, quindi, del modello di apprendimento dell’IA sarà
possibile per quest’ultima svolgere o meno alcune attività “a titolo
discrezionale”; nel senso che nei sistemi supervised di fatto quello che l’IA
può fare è limitato a quanto previsto dall’algoritmo, mentre negli altri due
sistemi le possibilità dell’IA si dilatano in funzione della necessità che ha
portato alla progettazione del sistema stesso.
Facciamo un esempio pratico per capire meglio: la
semaforica. Ormai da moltissimi anni la semaforica è gestita attraverso un
sistema di IA supervised; quindi, nel momento in cui il semaforo di fronte a me
è rosso, ce ne sarà uno all’incrocio alla mia destra verde e quello dei pedoni
che attraversano sulla mia strada sarà anche questo verde e così via, tutto in
armonia. È, infatti, necessario per la prevenzione degli incidenti stradali che
il traffico sia gestito in modo efficace ed efficiente. Esistono, poi, sistemi
ancora più avanzati che riescono ad adattare la semaforica in tempo reale
grazie ai sensori per il monitoraggio del traffico, ma non sono ancora troppo
diffusi, almeno in Italia.
Altro esempio pratico: le macchine a guida autonoma. Le
macchine a guida autonoma fanno uso di un sistema di IA reinforcement; quindi,
l’algoritmo insegna alle auto cosa fare mediante l’interazione con l’ambiente.
Possiamo così immaginare un sistema auto complesso e intelligente che integra
sensori, motore, cambio, pedali, sterzo e tutto il resto che gli occorre per
funzionare. Si adatta all’ambiente ed è in grado di attivare delle reazioni in
funzione dell’allenamento ai dati fatto durante le fasi di test.
Una delle tante proposte di innovazione infrastrutturale
riguarda l’utilizzo di sistemi di IA nella sicurezza pubblica. Sostanzialmente
si tratta di sistemi che integrano varie tecnologie e dispositivi per il
monitoraggio, la raccolta e l’elaborazione dei dati ambientali attraverso
sistemi di machine learning unsupervised, le cosiddette Smart City.
Da diversi anni, infatti, si parla di città più sicure ed
efficienti grazie al monitoraggio in tempo reale e da remoto di sensori, applicazioni
IoT, reti di telecomunicazione e infrastrutture. Un sistema cittadino
perfettamente connesso, in cui possono essere tracciati tutti i movimenti e tutti
gli individui.
Seppur l’intenzione dei visionari dietro a quest’idea sia
ammirevole, non possiamo fare a meno di riflettere sugli impatti che questi
sistemi potrebbero avere nel contesto sociale e in quello giuridico.
Chiaramente il primo dubbio sorge rispetto alle implicazioni
ed eventuali violazioni della privacy delle persone che sarebbero di fatto
esposte ad un monitoraggio e tracciamento continuo dei loro spostamenti,
comunicazioni e altro. Le
interconnessioni, poi, tra il diritto alla privacy e la sicurezza pubblica
rischierebbero di compromettere per sempre la libera circolazione delle persone
che sarebbero sottoposte a continui controlli fino ad arrivare al momento in
cui la circolazione stessa dovrà essere regolamentata in modo
specifico.
Per chi non fosse avvezzo al diritto, questi concetti
potrebbero sembrare contorti e in contraddizione alla legge che vigila sulla
sicurezza pubblica; ma in un’ottica di regolamentazione giuridica si dovrebbe
necessariamente guardare al bilanciamento e all’equilibrio delle parti: da un
lato, lo Stato e dall’altro il privato. Affinché nel sistema ci sia equilibrio,
bisogna giuridicamente garantire che lo Stato, quindi la forza pubblica, riesca
ad intervenire per ripristinare la sicurezza e al privato che abbia la libertà
di circolare e sia protetto da situazioni di pericolo.
Quando parliamo di forza pubblica e di sicurezza per diverse
ragioni entriamo in un ambito fortemente dibattuto del diritto. Sembrerebbe,
infatti, che secondo le moderne tendenze la sicurezza nazionale non possa
scendere in alcun modo a patti con il diritto. Comitati speciali, nuclei
speciali, commissioni e autorità sono state istituite per garantire la
sicurezza pubblica. Come se fosse un aspetto da regolamentare separatamente dal
resto del sistema giuridico. O per ragioni politiche, o per ragioni prettamente
tecniche, o per incompetenza il risultato è una regolamentazione frammentaria,
disconnessa dal sistema giuridico e demandata alle forza dell’ordine.
Immaginiamo, ora, un sistema che integra l’IA per garantire
la sicurezza pubblica. Otterremmo un sistema controllato, vigilato e
iperconnesso. In termini giuridici, questo si tradurrebbe in quello che, già
anticamente era stato previsto come il pericoloso risultato dell’utilizzo della
statistica nella prevenzione dei reati, uno stato di polizia.
Avere delle pecche nella sicurezza con un diritto armonioso
e garantista dei diritti fondamentali non ci rende una Paese a rischio. Avere un
programma informatico in grado di elaborare dati e informazioni ambientali secondo
logiche di intervento tecniche e militari ci rende sorvegliati.
Detto questo, secondo voi questo articolo è stato scritto
con l’uso dell’IA?
Per saperne di più sull’utilizzo dell’IA in ambito giuridico
leggi anche quest’articolo.