20 Settembre 2025

Pianificazione strategica: le stime di fatturato e il pricing.

Irene Procopio

tempo di lettura: 3 min

Foto di Daniel Reche da Pixabay
L’imprenditore di oggi non sa solo vendere: conosce il suo mercato, investe nel prodotto o servizio e, soprattutto, anticipa i costi che dovrà sostenere prima che si presentino all’improvviso.

Come?

Con la pianificazione strategica ovviamente. Secondo Ansoff la scelta di una strategia influenza le proiezioni di fatturato e costi, ad esempio, una strategia di sviluppo di nuovi prodotti può implicare maggiori costi iniziali ma anche maggiori ricavi futuri. 

Ipotizziamo di voler avviare un’attività imprenditoriale, facciamo un’analisi di mercato per verificare i margini di guadagno del mercato di riferimento, quindi, individuiamo i numeri potenziali del mercato, valutando come sempre le opportunità e le criticità del settore. Poi, procediamo con uno studio di fattibilità dell’idea imprenditoriale, quindi, numeri alla mano ci tocca fare i conti.

Riusciremo a produrre un’utile e quindi un guadagno? E se sì, quando?

Per riuscire nello studio sarà necessario fissare i prezzi, così da riuscire a fare stime di fatturato a cui sottrarre, ovviamente, i costi che dovremo sostenere per l’avvio dell’impresa e i costi di gestione.

Ma come possiamo fissare i prezzi senza conoscere i costi che dovremo sostenere?

Semplice, non possiamo. L’identificazione dei costi è un aspetto cruciale dello studio di fattibilità. Senza addentrarci troppo nel controllo di gestione, ci basta sapere che sarà prima di tutto necessario individuare i costi fissi e quelli variabili che, come dicono le stesse parole, si differenziano perché i primi non cambiano in funzione del fatturato, mentre i secondi sì.

Una volta che avremo individuato i costi potremo calcolare il prezzo e fare delle stime di fatturato progressive di 5 anni, perché chiaramente l’obiettivo sarà quello di guadagnare così da poter sostenere i costi e produrre un’utile.

Esistono molti tecniche di pricing:

  • Tecniche di pricing basate sui costi: si calcolano i costi totali di produzione e vendita e si aggiunge una percentuale di profitto desiderato (margine) per determinare il prezzo finale.

  • Tecniche di pricing basate sul valore: questa strategia si concentra sul valore percepito dal cliente, ovvero quanto beneficio il prodotto o servizio genera per lui.

  • Tecniche di pricing basate sulla concorrenza: si analizzano i prezzi dei prodotti o servizi simili dei concorrenti e si fissa un prezzo in relazione ad essi per rimanere competitivi sul mercato.

  • Tecniche di pricing basate sulle strategie di mercato: si pianifica una strategia di prezzo in funzione di obiettivi che cambiano nel tempo, ad esempio, lancio il prodotto ad un prezzo basso poi, una volta raggiunto l’obiettivo di vendite, ne aumento il prezzo.

  • Tecniche di pricing psicologico: si lavora sul rapporto qualità/prezzo per identificare le leve strategiche per attirare più clienti.

Non esiste una formula che vada bene per tutti i casi, sarà, infatti, sempre opportuno valutare la tecnica più adatta in base alla strategia di posizionamento, ai costi, agli obiettivi aziendali e chiaramente anche al valore percepito dai clienti.

Ad esempio, per citare alcuni colossi del nostro tempo, possiamo notare come molti siano riusciti nei loro obiettivi proprio grazie alla strategia di prezzo. Lidl, ad esempio, <<Prezzi bassi, sempre>>. Ikea col suo miglior rapporto qualità/prezzo. Cartier col prezzo più alto.

Non è importante che il prezzo fissato sia sempre quello ideale, ma è importante che le stime risultino realistiche per non illudere con obiettivi impossibili, dettagliate per non avere sorprese e in crescita progressiva per motivare il team a raggiungere gli obiettivi di anno in anno.


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Irene Procopio

Ciao, sono una Giurista e mi occupo di strategie di governo e gestione d'impresa.

L'obiettivo è impossibile solo se manca un piano. Date retta ai giuristi.

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