11 Settembre 2021

Qualità, questa sconosciuta. Come. Quando. Perchè.

Tiziana Procopio

tempo di lettura: 3 min

Foto di Elf-Moondance da Pixabay
Il passaggio ad un sistema aziendale “ottimizzato”, di Qualità, è un passaggio graduale ma deciso per qualsiasi tipo di azienda. Si può scegliere di certificarsi per motivi meramente di marketing, su richiesta di un cliente o semplicemente per migliorarsi. Ma è la tempistica e il metodo che fanno la differenza, oltre al come, quando e perché.

Come? La certificazione di un sistema produttivo, seppur volontaria, richiede la riorganizzazione aziendale (oltre a quella documentale) e un supporto tecnico di “riassestamento”. Non ci si può preparare a un audit improvvisando e sperando di superarlo egregiamente. O per lo meno, si può ottenere forse un certificato, ma senza raggiungere il vero obiettivo da perseguire certificandosi: ottimizzare un sistema, migliorarlo, renderlo efficiente o tendere al massimo delle sue potenzialità mantenendone, soprattutto, sempre il controllo.

Quando? La caratteristica di volontarietà delle certificazioni di sistema, o di prodotto, fa sì che il momento della scelta di passare a un sistema certificato, sia consapevole, voluta e sentita. Si avvia un processo di certificazione solo quando l’azienda è pronta a fare un cambiamento radicale, quando si è consapevoli dei propri limiti e si vuole in tutti i modi superarli. Si aggiunga a questo anche l’aspetto di comunicazione: trasmettere ai propri consumatori il proprio groove a chi non conosce l’azienda ma si imbatte in essa o in un suo prodotto. Essere pronti, subito e a tutto.

Perché? Come detto, tante possono essere le motivazioni che mettono in contatto qualità e aziende. Primo fra tutti, la necessità di cambiare qualcosa, di percepire un’incapacità interna che diviene limite alla crescita e al miglioramento. Solo quando è talmente tangibile da non riuscire più a tollerarlo, sarà il momento giusto. L’entità aziendale è un abito che ogni imprenditore ha scelto di disegnare, e ne conosce ogni sfaccettatura: quando l’abito non calza più come dovrebbe, va cambiato, scucito e ricucito fino a dargli nuova forma, più adatta, ma soprattutto migliore.  

Ecco perché l’approccio al mondo delle certificazioni deve essere il più possibile voluto, scelto e sentito da tutte le parti attive di essa. Non si può ricostruire e ottimizzare un sistema produttivo senza la collaborazione di tutte le parti coinvolte (prima tra tutte la direzione, ma anche operai, responsabili e ogni altra parte).

Molto spesso sentiamo riferire che tutta questa burocrazia non ha un fine, non è utile. E molto spesso (ahimè) è una voce della generazione precedente (a ritroso quanto ritenete..) che spicca tra tutte. Ma nel nuovo impianto aziendale, di un’azienda che oggi si immette sul mercato, la necessità di essere già un passo avanti e di avere controllo (contabile, gestionale, documentale, ecc) sulla propria azienda, è di primaria importanza.

Oggi, un’azienda non può permettersi di essere debole in qualche punto, di spendere più del dovuto in settori non importanti, oggi è necessario ottimizzare spese, costi, personale, e quanto altro possa essere controllabile e gestibile.

È necessaria una parte documentale consistente e rilevante? Forse si, perché funzionale alla prova del fatto: c’è evidenza perché mi sono migliorato. Raccontarsi a chi viene a verificare la nostra adeguatezza rispetto a un disciplinare certificato, vuol dire consentirgli di conoscerci in poco tempo.

Costruire una documentazione fittizia per superare una verifica, e perdere così la parte importante di una norma, non è ciò che consigliamo. Preferiamo dirvi e garantiamo che è possibile, di provarci, di mettervi in gioco, di affidarvi a un professionista che vi aiuti a farcela.

Il miglioramento non ha età, dimensione, spazio, tempo. È per tutti.

Guidati, è meglio.


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Tiziana Procopio

Ciao, sono Agronomo e Auditor, mi occupo di gestione aziendale in ambito agroalimentare, ma anche formazione, qualità e sicurezza.

Chiediti cosa sei chiamato a fare, e poi fallo con passione. Guidati, è meglio. 

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