30 Aprile 2022

Dalla ricerca, per il successo.

Tiziana Procopio

tempo di lettura: 3 min

Foto di Alexas_Fotos da Pixabay
L’immaginario collettivo identifica la ricerca come competenza prettamente “scolastica”. Fanno ricerca gli Enti universitari, privati, di formazione, coloro i quali si dedicano esclusivamente allo studio di materie, in cui allo stesso tempo ricercano.

Nella realtà dei fatti, ormai da molti anni per fortuna, non è più così.

Fanno ricerca sì le università, gli Enti di formazione, ma anche le aziende, le imprese, i professionisti.

L’innesco.

Parte tutto da un innesco. Un’esigenza aziendale, un’idea imprenditoriale, una chiacchiera tra colleghi, e si avvia un meccanismo di interazione e condivisione di idee, prospettive e punti di vista.

Già, perché l’ingrediente essenziale perché l’innesco funzioni e la miccia porti a un risultato, è la collaborazione, tra più parti, più menti, più competenze.

Allora ci si mette a tavolino e si definiscono le partecipazioni, ognuno considerando il proprio bisogno, ma con sincerità, e si arriva a costruire un progetto su cui tutti hanno interesse affinchè funzioni e tutti collaborano perché funzioni bene.

Il pro.

Se consideriamo il punto di vista di un ente di ricerca di fatto, è il cosiddetto “pane quotidiano”, che alimenta il meccanismo di produzione e consente la sua prosecuzione nel tempo.

Se consideriamo un professionista, la possibilità di creare collaborazione, di risolvere un problema, o colmare un’esigenza aziendale, fa parte del proprio ruolo (siamo chiamati a risolvere problemi!), pertanto una buona rete di collaborazioni, il lavorare in team e il continuo confronto tra più professionisti offre molteplici occasioni di crescita e formazione sul campo (dove si impara davvero!).

Se consideriamo un’impresa, un’azienda, la ricerca mantiene vivo nella stessa la capacità di rilevamento dell’errore, il continuo miglioramento si autoinnesca, proprio perché si ha la possibilità di fare sempre meglio, aggiustarne sempre più il tiro.

Ecco che diviene palese come la capacità di collaborare, che spesso non è caratteristica delle aziende, perché tendiamo per nostra natura di uomini di proteggere e tutelare ciò che è nostro, anche a costo di perdere molto di più perché nasciamo egoisti per natura (ce l’hanno detto e ridetto tanti filosofi e nella storia appare chiaro..), ci offre grandi occasioni di innovazione, ci apre la mente e ci rende aperti al cambiamento che di fatto negli anni e nei nostri soprattutto, è continuo e costante.

Non è essenziale arrivare a un brevetto perché il nostro lavoro di interazione e ricerca sia stato utile, ma è funzionale che si abbia la pretesa di migliorarsi, di aprirsi con tutela al mondo della scienza, in modo da prendere per se ciò che essa può offrire, dare ad essa la possibilità di vedere e toccare con mano i reali problemi che aziende e imprese vivono tutti i giornie quanto sia grande la necessità di risoluzione.

Parlando si impara.

La possibilità tuttavia che questo adrenalinico innesco si realizzi, si basa essenzialmente sull’interazione di personalità, competenze e professionisti, che insieme creano e danno vita a qualcosa che prima non c’era (quasi fosse un figlio!).

Diviene importante tirar fuori la capacità di comunicare, di relazionarsi e mantenere rapporti tra le persone. Non è una questione meramente di “opportunità”, badate bene. Ma le relazioni umane creano occasioni di comunicazione, e la comunicazione consente alle idee di avere gambe e con le gambe andare lontano.

Allora tante volte oltre allo studio matto e disperato che tanto abbiamo detestato, al lavoro manuale in una giornata faticosa e impegnativa, dobbiamo alternare e allenare anche la capacità di interazione e relazione.

A tutti i livelli.

L’operaio, l’imprenditore, il consulente, tutti. Perché anche solo il comunicare la propria idea di soluzione anche nella semplice risoluzione di un piccolo problema aziendale, può portare all’idea dell’imprenditore, che crea un indotto, una filiera, grazie all’innovazione tramite ricerca con l’ente universitario con cui collabora.

Siamo uomini e siamo egoisti per natura.

Siamo uomini e siamo anche animali sociali per natura.

Pertanto, le idee condividiamole, lasciamo che se ne parli.

Per arrivare lontano. Insieme e più forti.

Guidati, è meglio.


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Tiziana Procopio

Ciao, sono Agronomo e Auditor, mi occupo di gestione aziendale in ambito agroalimentare, ma anche formazione, qualità e sicurezza.

Chiediti cosa sei chiamato a fare, e poi fallo con passione. Guidati, è meglio. 

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