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19 Aprile 2025
CheManga. Randagi.
Tiziana Procopio
tempo di lettura: 2 min
Quella sensazione di sentirsi soli, incompresi da tutti, a scuola, a casa, per strada, ovunque.
Quella sensazione di dover essere responsabili sempre, di dover essere unə bravə bambinə, sempre e comunque.
Quella sensazione di non sapere ancora cosa si è, cosa si vorrà essere, cosa si fa.
Tutte queste sensazioni sono rappresentate in ogni volume dei quattro che compongono il box di Randagi, considerato il capolavoro di Keigo Shinzo, anche se riteniamo ci siano anche altre sue opere di pari valore.
In randagi quello che arriva al lettore è la possibilità di scegliere la propria famiglia, nonostante i percorsi tortuosi e la difficoltà della vita, per attrazione tra persone con le stesse vibes.
Un’adolescente con genitori poco presenti, circondata dalle tipiche dinamiche scolastiche e sociali in cui ci si imbatte in quest’età.
Un poliziotto che rivede in lei qualcosa di perduto.
La possibilità di ripartire per entrambi definisce un nuovo nucleo familiare in cui tutto si riallinea e ognuno trova il proprio posto, coltiva reciprocamente la serenità necessaria al benessere umano.
Attorno a tutto questo, l’amore per gli animali, che conferma come una famiglia possa essere veramente piena d’amore quando a fare nido c’è un animale domestico.
Un manga che scava nella parte più profonda dei sentimenti, arrivando a portare a galla, tuttavia, la porzione più ottimistica e positiva per chi lo legge: si può fare!
Se si cerca un inno al coraggio, all’audacia, alla determinazione, è il manga giusto.
Di sicuro per la sensibilità delle tematiche trattate e la delicatezza dell’approccio, il capolavoro di Keigo Shinzo ci porta a dire ancora una volta… che manga!