24 Febbraio 2024

Food futuristico.

Tiziana Procopio

tempo di lettura: 3 min

Image by Geoff Gill from Pixabay
Chi, come me, attende l’appuntamento del giovedì per la diretta della XIII edizione di Masterchef Italia?
Dai che anche voi lo guardate!

Joe Bastianich.

Anche quest’anno, seppure non da giudice, tra gli ospiti di una delle ultime puntate, Joe Bastianich ha portato i suoi cibi del passato, del presente e del futuro.

Lo stupore e la meraviglia non sono stati solo dei partecipanti, ma anche di chi come me si trovava davanti alla TV nel vedere sullo schermo gli ingredienti selezionati per rappresentare il futuro: farina di grilli, micro greens, legumi, chuno e alghe. Questo solo in un Invention Test.

Ma nella XIII edizione di questo super-Masterchef, non finisce qui.

Oltre ad accogliere la cucina vegetariana e che strizza l’occhio alla sostenibilità e tutela dell’ambiente con produzioni che sfruttano anche piccole superfici, anche se non agricole, per ottenere materie prime di pari pregio, si spinge anche oltre, con una visione imprenditoriale dei tre chef alla guida del programma.

Ricerca e competenza.

Ebbene, nella 9a puntata gli ingredienti selezionati per la Mistery Box Gold sono la vera “chicca”. Si vede chiaramente come dietro al successo e alle stelle dei tre chef, ci sia sì la competenza culinaria, ma anche la stoffa di chi sa muoversi nel settore, con competenza e attenta ricerca.

Bistecca vegetale stampata in 3D, olio di cocco, pleurotus, alga dulce, farina di ceci, ricotta di mandorle.

Siete rimasti a bocca aperta anche voi, vero?

Ebbene sì, lì per lì anche io ho avuto un attimo di sconcerto (<<A Masterchef?! Questi ingredienti?! Mai visti prima…>>), questo è davvero il futuro del food.

Gourmet, ma con consapevolezza.

La scelta degli chef avrebbe potuto mettere in difficoltà i partecipanti, di fatto alle prime armi, con la cucina da ristorante e il livello richiesto. Eppure, davanti agli ingredienti, la creatività impazza!

È necessario e creativo introdurre nella nostra alimentazione anche altre componenti vegetali e animali, differenti, per il Pianeta e per riadattare la nostra indole, nel percorso evolutivo che sta avvenendo. Non è possibile scindere la conoscenza dalla creatività, né tanto meno dall’imprenditorialità di livello!

Stelle sì, ma verdi.

Il mondo della ristorazione, la ricerca di diversità e differenziazione dei prodotti, punta e vira verso il consumatore finale che CHIEDE, PRETENDE, ATTENZIONE ALLE MATERIE PRIME.

E allora perché non introdurre una stella Michelin Green?

Ecco che la settimana scorsa, due ospiti d’eccezione erano intanto giovani chef (potrei definirli coetanei!), ma con all’attivo una stella Michelin e una stella Michelin Green: per il loro impegno nella scelta sostenibile di prodotti del territorio.

Granchio blu e Rapana venosa, che hanno ormai infestato la laguna veneta: la scelta sostenibile della chef Chiara Pavan (premiata come migliore chef donna d’Italia!) è quella di contribuire al controllo della popolazione di queste specie in laguna, semplicemente introducendole nella nostra alimentazione, come una sorta di variante della piramide alimentare.

Sedano rapa, un tubero poco preso sul serio, che ha la versatilità di una classica patata, ma il sapore aromatico e prezioso di un ortaggio complesso: lo chef Riccardo Gaspari (anche lui figlio degli anni 80!) ha introdotto nella sua cucina stellata, la filosofia “zero sprechi”, riutilizzando di ogni materia prima, ogni sua parte e in qualsiasi maniera, entrando nel vivo e pratico della circular economy.

Tecnica e professionalità.

La riflessione scatta in automatico: ad ogni livello e per ogni professione, la conoscenza delle materie prima aiuta e vince.

Anche il pubblico più semplice quanto vasto e disparato del piccolo schermo, accoglie benevolo la competenza. Si apprezza sempre la professionalità ad alto livello e soprattutto si riconosce il talento quando se ne vede anche il retro.

Pertanto, e per l’esempio appena riportato.

Ricordate.

Guidati, è meglio.


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Tiziana Procopio

Ciao, sono Agronomo e Auditor, mi occupo di gestione aziendale in ambito agroalimentare, ma anche formazione, qualità e sicurezza.

Chiediti cosa sei chiamato a fare, e poi fallo con passione. Guidati, è meglio. 

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