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24 Giugno 2023
Il terzo occhio del consulente.
Tiziana Procopio
tempo di lettura: 4 min
Quando si acquisisce un nuovo
Cliente, come prima attività da consulente si procede con un sopralluogo in
Azienda.
La necessità primaria per
entrambi è quella di conoscersi: rompere il ghiaccio, come si sul dire.
Allora si fissa l’incontro, ci si
conosce e si osserva.
Il consulente osserva la
gestualità e il racconto del Cliente.
Il Cliente studia il consulente
cercando di capire se può aiutarlo davvero, per investire il suo budget in
maniera intelligente.
La gestualità e le parole.
Quello che nota il consulente è
per lo più il racconto. La passione e l’entusiasmo per i traguardi raggiunti,
tanto quanto la capacità di fidarsi e “concedersi” alla conoscenza, che il
Cliente sceglie di mettere a disposizione dell’altro.
È un momento importante della conoscenza,
ma anche relativamente al raggiungimento dell’obiettivo.
C’è un momento di empatia
spicciola, che deve crearsi e raggiungersi, perché “la relazione funzioni”.
Non sono soltanto le parole a
raccontare, sono i gesti, la dinamica dell’incontro, la durata, e anche la
spontaneità con cui si svolge.
I tempi e i presupposti.
A seguito del sopralluogo, sta al
consulente mettere sul piatto la proposta. Potrà essere accettata o meno. Ma
ancor più importante nella definizione del come, quando e se, avverrà il tutto,
è importante il tempo.
Un consulente che si fa attendere
in un preventivo esprime titubanza. Allo stesso tempo, un consulente che si
affretta a inviare un preventivo, a riceverne accettazione, è frettoloso,
superficiale, poco attento al suo Cliente.
Non è una legge scritta. È solo
l’esperienza nelle relazioni, che scandisce i tempi dell’uno e dell’altro come
fosse una partita a carte.
L’obiettivo è comune.
Ma il momento affascinante,
adrenalinico e divertente (si divertente, perché è bene mantenere la parte
divertente quando si lavora, per riconoscere lo stimolo di fare e spingerlo al
massimo esponenziale!), è solo il condividere l’obiettivo del Cliente,
immedesimarsi e farlo proprio.
Aiutiamo. Guidiamo. Sosteniamo le
Aziende.
Ci vogliono mesi, anni, tempo, ma
il consulente ha alla base la funzione di “problem solving” già dal
sopralluogo.
A volte il Cliente, tuttavia, non
sa che siamo partecipi del suo obiettivo. E che il raggiungimento dello stesso
è un traguardo raggiunto per entrambi.
Cosi ci troviamo a dover
“smascherare” dettagli non detti, a rassicurare, ad alimentare dubbi e speranze
nel corso della scalata. Siamo un po' factotum. E ciò rende il nostro lavoro
utile ad entrambi. Funzionale all’obiettivo, proprio perché stimolante per
entrambi.
La fiducia e la trasparenza.
Siamo coloro i quali custodiscono
la verità e ne fanno buon uso per cambiare prospettiva e trovarne il vantaggio.
È importante però, che il momento
in cui la relazione si consolida, abbia funzionato: il Cliente si fida del
consulente, e il consulente garantisce custodia fedele alle informazioni
(spesso non adatte all’obiettivo…) che riceve in dono.
Quando la trasparenza tra le
parti funziona, entra in gioco “il terzo occhio del consulente”: l’occhio
spietato e onesto, quello oggettivo e crudo, che guarda dal di fuori e non teme
il “così abbiamo sempre fatto”, ma scardina le calcificazioni che bloccano il
processo evolutivo, fino a raggiungere passo dopo passo, affiancando il
Cliente, l’obiettivo prefissato.
Più di una volta capita che il
preventivo non viene accettato, perché evidentemente, (e non è una questione di
costo, fidatevi!), la relazione non è totalmente trasparente.
Tante altre volte l’Azienda
accetta di ricevere critiche, che diventano consigli, che diventano
cambiamenti, fino a veder fiorire e migliorare, realizzato, ciò che aveva in
mente.
Ve lo confesso, con estrema
sincerità, un Cliente soddisfatto e felice, è una sensazione piacevole e
appagante per il consulente, anche più di una fattura saldata.
Non ci credete? Pensate sia solo
filosofia, e che il lavoro sia solo necessità e non divertimento o funzione
sociale?
Beh, siamo sicuri che non sia
così.
L’obiettivo del Cliente è
obiettivo del consulente.
Il terzo occhio del consulente è
la richiesta del Cliente.