31 Maggio 2025

Le indicazioni nutrizionali. Dichiarazione vs. claims.

Tiziana Procopio

tempo di lettura: 4 min

Foto di Jon Tyson su Unsplash
Un’indicazione nutrizionale afferma o suggerisce che un alimento ha proprietà nutrizionali benefiche del tipo “povero di grassi”, “senza zuccheri aggiunti” oppure “ricco di fibre”. Qualsiasi affermazione che figuri sull’etichetta, oppure impiegata a fini pubblicitari o commerciali, secondo la quale il consumo di un determinato alimento può essere benefico per la salute, è un indicazione sulla salute, ad esempio l’affermazione che un prodotto alimentare può contribuire a rafforzare le difese naturali dell’organismo oppure migliorare la capacità di apprendimento.
Sul sito dell’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) questa frase si legge in grassetto.

Abbiamo già detto in altre occasioni quanto sia importante l’etichetta di un prodotto alimentare per il consumatore e per il produttore, primo strumento di comunicazione tra le parti per il trasferimento di informazioni utili a comprendere e scegliere consapevolmente un prodotto alimentare. Finché ci riferiamo alle informazioni obbligatorie, la normativa (Reg. UE n.1169/2011), ci guida nella corretta esecuzione del compito, ma non si escludono casi in cui si rileva l’errore o l’omissione di informazioni importanti per il consumatore, e comunque obbligatorie per legge:

  • Denominazione e stato dell’alimento

  • Ingredienti in ordine di quantità decrescente

  • Sostanze che provocano allergie o intolleranze

  • Durabilità del prodotto (scadenza o TMC)

  • Condizioni di conservazione e uso

  • Paese di origine (carne, pesce, frutta e verdura)

  • Sede e stabilimento di produzione e confezionamento

Oltre alle informazioni obbligatorie, ci sono poi Dichiarazione nutrizionale e Claims.

Dichiarazione nutrizionale.

È obbligatoria solo per alcune tipologie di prodotti alimentari: prodotti preimballati, destinati alla vendita al consumatore finale (non include i prodotti detti “preincartati per la vendita” esposti in banco-frigo o avvolti in pellicola o altro al supermercato, non include alimenti venduti sfusi o cibi somministrati dalle collettività).

Ma quali sono i valori obbligatori da indicare in etichetta?

Partiamo prima di tutto da quelli che sono i valori indicati. Sono sempre VALORI MEDI ricavati sempre da analisi di laboratorio effettuate dal produttore, calcolo effettuato partendo dagli ingredienti utilizzati, o sulla base di dati stabiliti e accettati. Appare chiaro quindi come questi debbano essere considerati e presi con il giusto spirito critico.

Tuttavia, è importante che siano presenti in confezione i seguenti valori, riferiti a 100g/100ml: ENERGIA (kJ, kcal), GRASSI (di cui acidi grassi saturi), CARBOIDRATI (di cui ZUCCHERI), FIBRE (su base volontaria), PROTEINE, SALE (inteso come Sodio, per 2,5). Qualora sia presente un solo ingrediente, se il prodotto trasformato è stato solo sottoposto a maturazione (es. pomodori pelati), per acque destinate a consumo umano, piante aromatiche, spezie e miscele di queste, sale, infusioni, aceti di fermentazione, e altro che non ha subito trasformazioni, è possibile omettere l’indicazione delle dichiarazioni nutrizionali in etichetta.

Attenzione a Olio extra vergine di oliva e Vino, che hanno l’obbligo dell’indicazione della dichiarazione nutrizionale in etichetta.

Per quanto esposto sopra, possiamo ben intendere che laddove un’etichetta alimentare contenga dichiarazioni nutrizionali, stiamo valutando di acquistare un prodotto molto lavorato, che non vuole necessariamente indicare una minore qualità del prodotto o una mancanza di sicurezza alimentare, quanto tuttavia, una filiera produttiva più complessa, un prodotto più trasformato e lavorato, quindi una complessità dell’alimento e anche del suo sistema produttivo.

Claims.

<<Con questo termine si intende “qualunque messaggio o rappresentazione non obbligatoria in base alla normativa, comprese le rappresentazioni figurative, grafiche o simboliche in qualsiasi forma, che affermi, suggerisca o sottintenda che un alimento abbia particolari caratteristiche>>. Il portale etichettatura e sicurezza prodotti riporta questa definizione sul proprio sito web, scelto e voluto per fare massima informazione tra consumatori e produttori rispetto alle caratteristiche in etichetta.

Il claim può essere presente o meno in etichetta, come scelta del produttore. Può avere inoltre due tipologie di indicazioni:

  • NUTRIZIONALE: qualunque indicazione che affermi, suggerisca o sottintenda che un alimento abbia particolari proprietà nutrizionali benefiche, dovute all'energia/sostanze contenute (nutritive o di altro tipo) 

  • SULLA SALUTE: qualunque indicazione che affermi, suggerisca o sottintenda l’esistenza di un rapporto tra una categoria di alimenti, un alimento o uno dei suoi componenti e la salute. 

In linea generica, tutte le informazioni posso essere aggiunte, questi possono essere utilizzati senza essere soggetti a procedure autorizzative previste da Regolamento, a condizione che l’etichettatura, la presentazione o pubblicità rechi anche una corrispondente indicazione nutrizionale o sulla salute conforme al Regolamento CE n.1924/2006 e s.m.i..

Senza glutine e senza lattosio?

Le indicazioni relative all’assenza/ridotto apporto di lattosio e glutine non rientrano in queste categorie, ma rimandano al Reg. UE n.828/2014 (“senza glutine” e “a ridotto apporto di glutine”), e alla Circolare 7 luglio 2015 e Circolare 16 giugno 2016 (“senza lattosio” e “a ridotto contenuto di lattosio”).

Ad oggi sono consentite solo 32 indicazioni nutrizionali, elencate nell’Allegato al Reg. CE n.1924/2006 del 20 dicembre 2006. Mentre per quanto riguarda le indicazioni sulla salute sono consentite solo se rispondono ai principi generali e specifici previsti dal Reg. CE n.1924/2006 e se rientrano da quelle autorizzate dall’EFSA (sul loro sito è possibile consultare la lista).

In tutti i casi in cui si utilizzi un claim, deve essere comprovato scientificamente l’apporto di sostanze nutritive e l’apporto positivo sulla salute del consumatore, altrimenti come tutte le indicazioni false, si rischia di incorrere in frode alimentare ed errata comunicazione.

Pertanto, considerato il rischio e il controllo sempre attivo di NAS e USL sulle confezioni ed etichette commercializzate, possiamo valutare una componente importante la dichiarazione nutrizionale di un prodotto alimentare, tanto quanto un claim presente su di esso. Tuttavia, attenzione a non confondere Claims utilizzati per segnalare apporti DAVVERO caratterizzanti il prodotto, da quelli che invece vengono utilizzati solo per marketing: residuo zero (tutti i prodotti devono essere a residuo zero per poter essere venduti!), nichel ok (tutti i prodotti non devono contenere nichel per poter essere commercializzati)…. Non è un falso, certo! Ma non è neanche un valore aggiunto.

Ancora una volta…

Guidati, è meglio.



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Tiziana Procopio

Ciao, sono Agronomo e Auditor, mi occupo di gestione aziendale in ambito agroalimentare, ma anche formazione, qualità e sicurezza.

Chiediti cosa sei chiamato a fare, e poi fallo con passione. Guidati, è meglio. 

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