03 Luglio 2021

Istantanea dell’azienda.

Siamo “SICURI”?

Tiziana Procopio

tempo di lettura: 4 min

Photo by Matthew Hamilton on Unsplash
Quando si tratta di sicurezza possiamo guardare a 360°, in qualsiasi direzione. Sicurezza alimentare, sul lavoro, informatica, e chi più ne ha più ne metta. Ma il tassello che meglio le racchiude tutte è proprio il concetto di “sicurezza sul lavoro”.

Da non molto questa tematica è entrata a far parte delle imprese e aziende di qualsiasi settore. Quando abbiamo iniziato a contare più infortuni sul lavoro che non cantieri e ambienti di lavoro sicuri, si è fatta rilevante la necessità di regolamentare l’argomento (i DPR già emanati sull’argomento, risalenti al 1954 e 1955, non erano stati abbastanza efficaci, evidentemente). Ma solo nel 1994, con il D.lgs 626 del 19 settembre 1994, è stata definita in maniera organica l’applicazione delle norme in ambiente lavorativo.

Dal D.lgs 626 e relative leggi, decreti emanati a corredo, solo nel 2008, con il D.lgs 81, è stato aggiornato il decreto e la normativa a supporto delle aziende rispetto alla sicurezza sui luoghi di lavoro.

Una volta fatta, la normativa deve essere applicata, affinché assolva pienamente alla funzione. Ancora oggi, nel 2021, non tutte le aziende hanno coscienza e cognizione di ciò che significhi non adeguare le proprie aziende alla sicurezza (badando bene che il concetto di sicurezza non è rivolto solo alla sicurezza del lavoratore singolarmente, ma anche e soprattutto al contesto in cui il lavoratore opera, il momento e le aziende coinvolte), e tante volte, anche quando l’azienda sceglie di adeguarsi, lo si fa con leggerezza (fino al primo “problema”!).

Per ogni tipologia di azienda, secondo il rischio definito dall’attività produttiva, viene definito il numero di personale addetto a precise mansioni. La definizione dei documenti a corredo delle responsabilità e degli incarichi, anche per Medico Competente, RSPP, e Datore di Lavoro, oltre che per gli addetti e la sorveglianza sanitaria, sono tutti adempimenti dovuti rispetto alla regolamentazione del sistema-sicurezza aziendale. Molto spesso si pensa che la redazione di tali documenti sia “tempo perso”, mentre invece, la funzione essenziale (e poi determinante in sede di ispezione) è proprio quella di spiegare in maniera chiara e comprensibile, anche a chi sta ispezionando e non conosce l’azienda, quale sia la visione e l’organizzazione aziendale rispetto alla prevenzione e protezione del lavoratore (e quindi anche dell’azienda!!).

Non è semplice per un imprenditore trovarsi vis-a-vis con un testo normativo, o in sede di ispezione conoscere a pieno ciò che si trova a spiegare. Questo certo non per mancanza di competenze, quanto più per l’ampiezza del bagaglio che serve per poter gestire un’azienda, e farne anche da consulente per la sicurezza. Ci sono priorità per l’imprenditore, che non può delegare.

Ciò non esclude tuttavia che il lavoro di un consulente per la sicurezza vada a definirsi in collaborazione e discussione con il Datore di Lavoro, è importante che la visione sia unica, chiara e definita per tutti.

Ma perché è così importante produrre la documentazione, adempiere alla sicurezza e garantire prevenzione e protezione per i lavoratori di ogni azienda?

Quando si parla di sicurezza, a tutti viene in mente un pericolo. Tuttavia, lavorando sulla sicurezza, non si parla mai di pericoli, quanto ed esclusivamente di RISCHIO.

Valutazione del rischio al pari di Sicurezza, racchiude oggi un significato ampio e applicabile a 360° in qualsiasi contesto.

  • Si tratta di RISCHIO quando ottimizziamo un sistema produttivo per la tutela della qualità.

  • Si tratta di RISCHIO quando parliamo di ottimizzazione delle entrate e uscite in un sistema di controllo di gestione, in ambito finanziario.

  • Si tratta di RISCHIO anche quando parliamo di sicurezza.

Come fanno ad essere alla pari queste categorie?

Beh, semplicemente sono tutte valutazioni che vengono fatte ex-ante, ovvero prima che si verifichi un pericolo. Prima che si causi un infortunio sul luogo di lavoro.

Tutte le valutazioni, disposizioni, organizzazione aziendale in materia di sicurezza devono essere dimensionate rispetto ad un possibile pericolo, a tanti possibili pericoli. Ecco perché diviene essenziale avere una visione dall’esterno, che abbia tempo e modo di focalizzarsi anche su ciò che un imprenditore non osserva con massima attenzione.

È importante dedicare tempo ad osservare e pianificare, ad intervenire, ma soprattutto a prevenire.

Non da meno, è importante anche preparare l’azienda a ciò che può essere richiesto o sollevato in sede di infortunio, non già una tutela legale, quanto un corredo documentale che evidenzi il buon operato dell’azienda stessa.

Per questo è importante non tralasciare o rimandare la tutela della sicurezza in azienda.

L’importanza della prevenzione e protezione, dei lavoratori e dell’azienda stessa, deve essere una priorità per l’imprenditore. Il controllo del proprio sistema produttivo consente di limitare i danni e gli infortuni. Ma soprattutto, di passare dal rischio al pericolo, con pieno controllo ed organizzazione.

Vale la pena quindi sempre chiedersi o chiedere: siamo SICURI?


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Tiziana Procopio

Ciao, sono Agronomo e Auditor, mi occupo di gestione aziendale in ambito agroalimentare, ma anche formazione, qualità e sicurezza.

Chiediti cosa sei chiamato a fare, e poi fallo con passione. Guidati, è meglio. 

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